Venezuela tra Maduro e Guaidò: il prisma della nuova polarizzazione internazionale

Venezuela tra Maduro e Guaidò: il prisma della nuova polarizzazione internazionale
Di Sergio Cantone
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Il Venezuela e la nuova polarizzazione internazionale. La crisi economica, e quindi politica, di questa potenza petrolifera latino-americana spinge il mondo a schierarsi. Usa, Canada e timidamente l'Ue vanno con il giovane ribelle Guaidò. Cina, Russia e Turchia optano per il bolvarismo di Maduro.

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Il Venezuela scivola verso un confronto muscolare tra i sostenitori del presidente insediato, Nicolas Maduro, e quello auto-proclamato a furor di piazza, Juan Guaidò. Maduro si fa forte dell'appoggio di istituzioni chiave, come la corte suprema. I giudici costituzionali sostengono il blocco chavista, mentre il rivale, alla testa di un fronte centrista e liberale, riscuote l'appoggio degli Usa di Trump. Sonoramente criticati proprio da Maduro, in un discorso solenne: "Penso che non ci sia dubbio che Donald Trump voglia insediare il suo governo anti-costituzionale, un colpo di stato in Venezuela, contro il popolo e la democrazia. Non v'è ombra di dubbio che Donald Trump, nella sua follia, si prende per il gendarme del mondo, e crede di essere il boss dell'America latina e dei Caraibi".

Conflitto istituzionale e di piazza

I sollevati possono contare sulla maggioranza dell'Assemblea nazionale, è un dato di fatto. Un parlamento spogliato delle sue funzioni legislative proprio dall'attuale presidente, qualche tempo fa. Ciononostante, Maduro può ancora contare su di un certo consenso, molto importante è quello delle forze armate che per il momento mostrano la loro fedeltà all'esecutivo. Insomma, il Venezuela va verso un regolamento di conti che, come molti temono, potrebbe sfociare in una guerra civile. Le manifestazioni anti-governative si ingrossano di giorno in giorno e il numero dei morti è arrrivato ad almeno ventisei. L'opposizione insiste che abbandonerà le strade solo quando Maduro avrà gettato la spugna.E come dice un manifestante: "la lotta sarà lunga, resteremo qui fino al cambiamento. Abbiamo capito che questo governo è disperato, c'è molta paura, c'è una grande pressione internazionale"

Usa, Americhe e cambiamento di regime

Gli Usa, come dice il segretario di stato, Mike Pompeo, insistono che Maduro deve gettare la spugna: "il tempo dei dibattiti è scaduto. Il regime dell'ex presidente Nicolas Maduro è illegittimo. Il suo regime è moralmente in bancarotta, è incompetente in economia, e profondamente corrotto. È intimamente anti-democratico". Per il momento l'Organizzazione degli Stati Americani fatica a trovare un consenso per il riconoscimento di Guaidò presidente. Sedici stati su trentaquattro riconoscono la legittimità del giovane leader. È vero oltre agli Usa si schiera contro Maduro anche il Brasile di Bolsonaro, rivale petrolifero del venezuela, ma l'attuale presidente può contare su Messico, Nicaragua e Uruguay.  Ma la crisi venezuelana va ben oltre i confini geografici americani, con Cina, Russia e Turchia che appoggiano il governo in carica, e l'Ue timidamente schierata con Juan Guaidò. Per rassicurare le potenze liberal-democratiche, oltre a una buona parte della sua popolazione, promette un'amnistia per gli esponenti del regime eventualmente destituito, estesa anche alla persona di Nicolas Maduro.

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