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Sciopero dei traduttori manda in tilt i lavori al Parlamento UE

Sciopero dei traduttori manda in tilt i lavori al Parlamento UE
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Di Elena Cavallone
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Impedito al primo ministro bulgaro di pronunciare il suo discorso all'emiciclo. Irritazione e disappunto del Presidente Tajani e di Juncker

Ci vuole poco per sabotare una seduta del parlamento europeo. Basta che i traduttori incrocino le braccia per mandare in tilt gli eventi in agenda. E' quello che è successo martedi a Strasburgo, dove gli interpreti hanno scoperato, impedendo cosi al primo ministro bulgaro Boyko Borisov di pronunciare il suo discorso sui risultati raggiunti dalla sua presidenza del Consiglio UE.

Sgomento e anche irritazione del presidente del Parlamento europeo, cosi come quella del presidente della Commissione UE, Jean Claude Juncker, che visibilmente turbato ha affermato "vorrei dire qualcosa circa quello che è successo oggi, ma non lo faro. Pero' forse dovrei farlo perché tutto questo non è normale".

Gli interpreti e alcuni eurodeputati hanno occupato delle cabine e impedito ai tecnici del suono di fare il loro lavoro. Gli scioperanti denunciano il peggioramento delle loro condizioni lavorative, in particolare l'aumento del tempo massimo da trascorrere nelle cabine per la traduzione, da sette a otto ore.

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