Impegnati a eleggere il loro presidente, gli eurodeputati hanno rilasciato alcune dichiarazioni sulla strategia del primo ministro britannico per la Brexit
Menù ricco sul piatto della politica europea di questo martedì. Mentre gli eurodeputati sceglievano il loro presidente, il primo ministro britannico Theresa May svelava la sua formula per la Brexit: no al Regno Unito nel mercato unico, ma sì ad accordi di libero scambio con l`Unione Europea. “La domanda da porsi – spiega Elmar Brok del Partito Popolare Europeo – é come organizzare la fase di transizione. Dopo la Brexit ci sarà un periodo di 3,4,5 anni in cui il Regno Unito non avrà né accordi né sarà parte dell`Unione Europea”
Di diverso avviso Gerard Batten, eurodeputato del partito euroscettico per eccellenza, lo UKIP. Per lui l’uscita dal mercato unico avrà come effetto la diminuzione dell`immigrazione proveniente dall` Europa. “La Gran Bretagna ha avuto massicce ondate di immigrazione da quando é entrata nell`Unione Europea, soprattutto negli ultimi anni. Il Regno Unito non può assorbire tutte quelle persone, quindi bisogna porre un freno e tirarsi fuori del mercato unico permetterà di farlo. “
Un arduo compito attende Il futuro presidente del Parlamento europeo, che dovrà guidare l`emiciclo attraverso i burrascosi mari della Brexit.