Moscovici "Tempo di riconciliare i cittadini con l'Europa"

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Dalle proteste in Francia al rischio Brexit.

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Dalle proteste in Francia al rischio Brexit. Il Commissario Ue agli Affari Economici Pierre Moscovici intervistato a Bruxelles a margine dell’Economic Forum spiega a Euronews come vede i prossimi mesi per l’Europa.

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Durante il suo intervento, qui all’Economic Forum, ha evocato ancora la necessità di procedere con le riforme strutturali e di spiegarle ai cittadini europei.Intendeva dire che non è stato il caso degli anni precedenti? Anche guardando a quanto sta accadendo oggi in Francia..

Pierre Moscovici
Commissario Ue agli Affari Economici
L’Europa esce dalla più grave crisi economica dal secondo dopo guerra.
E in questo contesto di deficit elevati, di debiti incontrollabili e di strutture economiche che hanno bisogno di maggiore competitività sono state fatte delle riforme. Delle riforme che erano necessarie. Come quella delle pensioni, del mercato del lavoro. E questo nella maggior parte dei Paesi. Si tratta di riforme che hanno anche dei costi: economici, sociali, e poi politici. Basta guardare all’avanzata dei populismi un po’ ovunque. Ed è per questo che oggi mi appello ai governi nazionali affinché spieghino ai cittadini quelle che definisco le riforme di seconda generazione. Riforme in grado di riconciliare i cittadini con l’Europa. Delle riforme di cui siano proprio i cittadini ad appropriarsi. Insisto sul fatto che poiché ormai siamo fuori dalla crisi, dobbiamo anche porre riparo a certi danni creati e soprattutto guardare alla crescita e alla ripresa. Si deve puntare sulla formazione, su quello che chiamo il capitale umano. Ciò che permette di fare la differenza sul mercato del lavoro. E questo non riguarda soltanto la qualità degli studi dell’obbligo o universitari, ma l’accesso a una formazione continua.
E’ la formazione il vero cantiere su cui concentrarsi al pari dell’innovazione, della ricerca e dello sviluppo. Tutti settori che creeranno l’economia del futuro. Cosi come si deve investire nelle infrastrutture. Credo che oggi una delle grandi sfide che si pongono sia proprio quella di riconciliare l’aspetto economico con il sociale e il politico in modo che tutti gli europei vadano fieri delle riforme fatte.

euronews
Riconciliare l’aspetto economico con il sociale, ma da quanto si evince in Francia, dove la riforma del lavoro approvata è simile a quella di altri Paesi , non ha l’impressione che sia un Paese difficile da riformare?

Pierre Moscovici
La Francia è in grado di cambiare, ma per riformare un Paese si deve per prima cosa tenere conto della sua struttura sociale e politica. Non si possono applicare le stesse riforme in tutti gli Stati membri, per i più piccoli come per i più grandi. Si deve tenere in considerazione l’eccezione nazionale. C‘è bisogno di riforme anche in Francia. E trattandosi di quella del mercato del lavoro, voglio essere sincero, c‘è bisogno di un progetto ambizioso. In caso contrario si avrà sempre un’alta disoccupazione. Se poi siamo a favore della disoccupazione per tutti e perenne, allora, va bene così: non cambiamo nulla. Ma se vogliamo creare occupazione allora dobbiamo fare delle riforme.

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L’altra grande incognita oggi è il referendum sulla Brexit. Per i sondaggi le due parti sono testa a testa. La Commissione europea ha già preparato un piano B in caso di vittoria dei no?

Pierre Moscovici
La permanenza nell’Unione europea è a vantaggio sia dei britannici che degli altri cittadini. Ecco perché non stiamo lavorando a nessun altro scenario. Poi, certo, vedremo cosa accadrà il giorno dopo il voto”.

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E’ difficile pensare che la Commissione europea non abbia preparato degli scenari possibili in caso di vittoria dei pro- Brexit.

Pierre Moscovici
Nessuno può predire in maniera scientifica cosa accadrà al referendum. Nè quali saranno le conseguenze dal giorno dopo. Si tratta di politica e anche della dinamica che si attiverà subito dopo il voto. Non sappiamo cosa accadrà. Da elettori possiamo porci una semplice domanda: “Qual è la soluzione più vantaggiosa per il mio Paese e per me, cittadino?”. Onestamente non ho ancora visto nessuno in grado di dimostrare vantaggi economici dall’uscita del Regno Unito dall’Unione europea. Al contrario in molti hanno delineato seri rischi economici in caso di Brexit. Dobbiamo scongiurare questo pericolo e credo che gli elettori britannici manteranno la mente lucida e agiranno in modo razionale.

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