È il giorno della verità per decidere se schedare i passeggeri aerei, anche europei, che viaggiano all’estero o rientrano su suolo comunitario. Il
È il giorno della verità per decidere se schedare i passeggeri aerei, anche europei, che viaggiano all’estero o rientrano su suolo comunitario.
Il dossier, di cui si dibatte da anni, aspetta solo il voto del Parlamento europeo, previsto per oggi. Il relatore della proposta, il conservatore britannico Timothy Kirkhope, lancia un ultimo appello:
Timothy Kirkhope
Eurodeputato conservatore britannico
“Da cinque anni mostro al Parlamento europeo l’urgenza di supportare questa norma, che aiuta non solo contro il terrorismo, ma contro i peggiori crimini come traffico di esseri umani e bambini, pedofilia, omicidi, stupri, traffico di droga”.
Per i liberali, però, non ha senso obbligare le compagnie aeree a fornire alcuni dati sui passeggeri senza poi imporre lo scambio automatico delle informazioni tra servizi di polizia e di intelligence nazionali.
Sophie in ‘t Veld
Eurodeputata liberale olandese
“Ancora una volta, con gli attentati a Parigi e a Bruxelles, è emerso con evidenza che le informazioni ci sono, ma non vengono condivise. Non possiamo più permetterlo”.
Il provvedimento permetterebbe di conoscere coordinate e itinerari di chi vola, uno strumento potenzialmente utile per individuare profili sospetti.