Jane Goodall ha studiato gli scimpanzé con un approccio rivoluzionario. L'etologa, attiva dagli anni '60, ha scoperto che questi animali usavano strumenti e svolgevano altre attività che precedentemente si riteneva fossero esclusive dell'uomo
Jane Goodall, ambientalista famosa per le sue rivoluzionarie ricerche sul campo sugli scimpanzé, è morta all'età di 91 anni.
Goodall ha documentato alcuni comportamenti di questi animali che prima si credevano esclusivi dell'uomo.
Le sue osservazioni hanno trasformato il modo in cui il mondo percepisce non solo i parenti biologici più stretti dell'uomo, ma anche la complessità emotiva e sociale di tutti gli animali, facendola entrare nella coscienza pubblica.
Nell'autunno del 1960 osservò uno scimpanzé David costruire uno strumento con dei ramoscelli e usarlo per pescare le termiti da un nido. In precedenza si riteneva che solo gli esseri umani costruissero e usassero utensili.
Ha anche scoperto che gli scimpanzé hanno personalità individuali e condividono le emozioni umane di piacere, gioia, tristezza e paura.
Ha documentato i legami tra madri e neonati, la rivalità tra fratelli e la dominanza maschile.
Negli anni successivi scoprì che gli scimpanzé si impegnano in un tipo di guerra e nel 1987 osservò uno scimpanzé "adottare" un orfano di tre anni a cui non era strettamente imparentato.
Negli ultimi anni, l'etologa ha dedicato decenni all'educazione e alla difesa delle cause umanitarie e della protezione del mondo naturale attraverso una forte presenza social, sia con contenuti digitali che divulgazione tramite podcast.
Nata a Londra nel 1934, la Goodall ha dichiarato che il suo fascino per gli animali è iniziato quando ha imparato a gattonare.
Nel 1957 accettò l'invito a recarsi in una fattoria in Kenya di proprietà dei genitori di un amico.
Lì incontrò il famoso antropologo e paleontologo Louis Leakey al museo di storia naturale di Nairob, che le diede un lavoro come assistente di segreteria.
Tre anni dopo, nonostante la Goodall non fosse laureata, Leakey le chiese se fosse interessata a studiare gli scimpanzé nell'attuale Tanzania.
Goodall era nota per il suo approccio non convenzionale. Non si limitava a osservare gli scimpanzé da lontano, ma si immergeva in ogni aspetto della loro vita. Dava loro da mangiare e dava loro dei nomi invece che dei numeri, cosa per la quale ricevette le proteste di alcuni scienziati.
Le sue scoperte sono state diffuse a milioni di persone quando è apparsa per la prima volta sulla copertina del National Geographic nel 1963.
Jane Goodall ha ricevuto le massime onorificenze civili da diversi Paesi, tra cui Gran Bretagna, Francia, Giappone e Tanzania.
Nel 2025 è stata insignita della Medaglia presidenziale della libertà dall'allora presidente degli Stati Uniti Joe Biden e nel 2021 ha vinto il prestigioso Premio Templeton.
Goodall è stata anche nominata Messaggero di Pace delle Nazioni Unite e ha pubblicato numerosi libri, tra cui l'autobiografia bestseller "Reason for Hope".