Pedro Sánchez visita le zone devastate dagli incendi in Spagna, promettendo nuove risorse e lanciando un patto di Stato per affrontare la crescente emergenza climatica e rafforzare la risposta alle crisi
Il premier spagnolo Pedro Sánchez ha visitato le aree colpite dagli incendi boschivi che stanno devastando le province di Orense e León, accompagnato dal ministro dell'Interno Fernando Grande-Marlaska. Durante la sua visita, Sánchez ha espresso le sue condoglianze alle famiglie delle vittime e la sua solidarietà alle migliaia di persone che hanno perso le loro case e il loro sostentamento a causa delle fiamme.
Il presidente del Gooverno ha anche elogiato la professionalità dei soccorritori, sottolineando l'importanza di un'azione "unita e coordinata" di fronte a crisi come questa. "Siamo tutti lo Stato", ha dichiarato, ribadendo il valore della solidarietà nazionale in momenti di emergenza. Per rafforzare gli sforzi di spegnimento, Sánchez ha annunciato l'invio di 500 militari dell'esercito, in accordo con l'Ume, che saranno distribuite nei punti critici in tutto il Paese.
La sfida dell'emergenza climatica
Mentre il governo affronta l'incendio attuale, Sánchez ha posto l'accento sul problema più ampio che alimenta questa tragedia: l'emergenza climatica. Il premier ha definito la situazione "sempre più grave" e ha collegato gli incendi in corso a fenomeni climatici estremi come il Dana.
"L'emergenza climatica sta accelerando, specialmente in regioni come la penisola iberica", ha detto Sánchez, ricordando che il suo governo aveva dichiarato lo stato di emergenza climatica già nel 2018.
La proposta di un patto di Stato
Sánchez ha annunciato anche la proposta di un grande patto di Stato, destinato a coinvolgere tutte le amministrazioni pubbliche, i gruppi parlamentari, la società civile e la scienza.
"Questo patto non è solo una risposta a questi incendi, ma una riflessione globale per affrontare in modo strutturale e duraturo l'emergenza climatica", ha dichiarato il capo dell'esecutivo. L'obiettivo del patto è mettere in atto misure concrete per mitigare e adattarsi agli effetti del cambiamento climatico, proteggendo al contempo la sicurezza e il benessere dei cittadini spagnoli.
La crisi continua in Galizia e Castilla y León
Nel frattempo, la situazione rimane critica. Attualmente, 39 incendi sono attivi tra le due regioni, con 25 focolai solo nella provincia di León. Oltre 42.000 ettari sono stati bruciati a Orense, dove oltre 1.400 persone sono state evacuate.
In Galizia, 68 residenti sono stati confinati nelle loro case a causa dell’avanzare delle fiamme, mentre tredici strade, inclusi tratti della N-621 e della N-525, sono state chiuse.
Le autorità mettono in guardia sulla difficoltà di spegnere gli incendi a causa delle condizioni meteo sfavorevoli. Sánchez ha dichiarato che sono all'orizzonte "giorni complessi", con la speranza che le misure di emergenza possano ridurre l'impatto delle fiamme nelle prossime ore.