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India, le donne indigene creano "mappe dei sogni" per proteggere le foreste dai cambiamenti climatici

Kamala Kadria, della comunità indigena Gadaba, indica un punto su una mappa da loro realizzata nel villaggio di Hatipakna, nel distretto di Koraput, nello Stato orientale indiano di Odisha, nell'aprile 2025.
Kamala Kadria, della comunità indigena Gadaba, indica un punto su una mappa da loro realizzata nel villaggio di Hatipakna, nel distretto di Koraput, nello Stato orientale indiano di Odisha, nell'aprile 2025. Diritti d'autore  AP Photo/Rafiq Maqbool
Diritti d'autore AP Photo/Rafiq Maqbool
Di Sibi Arasu Agenzie: AP
Pubblicato il
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In Odisha, le donne indigene mappano la crisi climatica per salvare terre e foreste: così nascono le "mappe dei sogni" per un futuro sostenibile

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Nascosti tra le colline verdi dello stato orientale dell'Odisha, i villaggi tribali dell’India si trovano oggi ad affrontare una sfida esistenziale: il cambiamento climatico. Per secoli, le comunità adivasi hanno vissuto in simbiosi con la terra, coltivando miglio e riso, raccogliendo foglie, frutti e legname dalle foreste circostanti. Ma oggi, con piogge monsoniche sempre più irregolari e temperature in aumento, il delicato equilibrio tra uomo e natura è minacciato.

Sunita Muduli, appartenente alla tribù Paraja del villaggio di Putpondi, racconta come le stagioni stiano cambiando: “Oggi le piogge arrivano in ritardo, il che riduce la produzione agricola e rende più difficile la vita quotidiana.” Le sue parole riflettono la crisi vissuta da milioni di agricoltori in India, dove circa il 50 per cento delle terre coltivate dipende esclusivamente dalle precipitazioni.

Le “mappe dei sogni”: un progetto guidato dalle donne

In risposta a questa emergenza, un gruppo di donne provenienti da 10 villaggi dell’Odisha ha intrapreso un’iniziativa rivoluzionaria. Con il supporto di una Ong locale, queste donne hanno iniziato a censire e mappare le risorse naturali in declino: corsi d’acqua in secca, aree forestali ridotte, pesci e frutti sempre più rari. Hanno poi creato le cosiddette “mappe dei sogni”, rappresentazioni visive delle loro comunità nella loro forma ideale: ricche di verde, biodiversità e risorse condivise.

I risultati sono allarmanti: confrontando i dati attuali con quelli governativi degli anni ’60, le donne hanno scoperto che in molti villaggi le aree comuni si sono ridotte fino al 25 per cento. Oggi, queste mappe non sono solo uno strumento di denuncia, ma un mezzo per presentare richieste formali al governo locale e ottenere fondi per il ripristino ecologico delle terre.

“Lo facciamo per i nostri figli,” afferma Muduli. “Vogliamo assicurarci che le risorse restino disponibili anche per le future generazioni.”

Kamala Kadria, donna della comunità Gadaba, indica un punto su una mappa nel villaggio di Hatipakna, distretto di Koraput, nello stato orientale dell'India di Odisha
Kamala Kadria, donna della comunità Gadaba, indica un punto su una mappa nel villaggio di Hatipakna, distretto di Koraput, nello stato orientale dell'India di Odisha AP Photo/Rafiq Maqbool

Un modello di resilienza femminile

La creazione delle mappe ha avuto un impatto anche sulla dinamica sociale. Per molte donne, è la prima volta che partecipano a un’iniziativa comunitaria di questa portata. Questo ha accresciuto la fiducia in sé stesse e la consapevolezza del proprio ruolo nella salvaguardia del territorio.

Saita Dhangada Majhi, del villaggio di Pangan Pani, sottolinea: “Una volta ottenuti i diritti sulle nostre terre comuni, la nostra priorità sarà far crescere nuovamente la foresta.” In effetti, uno degli obiettivi principali delle comunità è ottenere il riconoscimento legale delle terre condivise, che impedirebbe a soggetti esterni – comprese le autorità – di intervenire senza il consenso degli abitanti.

Le donne della comunità indigena di Paroja pescano in un ruscello durante il festival Chaitra Parab, una celebrazione del raccolto che dura un mese, aprile 2025
Le donne della comunità indigena di Paroja pescano in un ruscello durante il festival Chaitra Parab, una celebrazione del raccolto che dura un mese, aprile 2025 AP Photo/Rafiq Maqbool

Odisha tra povertà e impatti climatici

L’Odisha è uno degli stati indiani più poveri e vulnerabili agli effetti del riscaldamento globale. Secondo uno studio dell’Università Fakir Mohan, pubblicato nel 2023, la produzione alimentare nello Stato è calata del 40 per cento in 50 anni a causa del cambiamento climatico. Nel frattempo, l’India nel suo complesso ha subito oltre 400 eventi climatici estremi tra il 1993 e il 2022, con 80.000 morti e danni economici stimati in 180 miliardi di dollari.

Secondo Bidyut Mohanty, direttore di un’organizzazione no-profit che supporta il progetto delle mappe, “Il cambiamento climatico sta colpendo la loro stessa esistenza. Queste comunità non hanno contribuito al problema, ma stanno pagando il prezzo più alto.”

Le donne indigene guidano il cambiamento

Esperti e attivisti vedono nel progetto delle mappe dei sogni un possibile modello per l’intera India. Neha Saigal, esperta di clima e genere, sottolinea: “Le donne emarginate sono spesso le più colpite dai cambiamenti climatici, ma in questo caso sono anche le protagoniste della risposta.” Le mappe offrono una visione tangibile di ciò che le comunità sanno da sempre: proteggere la natura è proteggere la vita.

Purnima Sisa del villaggio di Badakichab riassume l’essenza del movimento: “La foresta è la nostra vita. Siamo nati qui e qui vogliamo morire. È la nostra casa, il nostro futuro.”

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