Ong: "Bruciare gli alberi per l'energia danneggia clima e biodiversità"

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Diritti d'autore MTI/Balázs Attila
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Di Susan Dabbous
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Un network di oltre 100 Ong ambientaliste lancia la campagna #StopFakeRenewables contro la deforestazione a fini energetici

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Tagliare un albero e ripiantarne due. Il cosiddetto modello scandinavo che cerca di conciliare l’uso degli alberi a fini industriali e la conservazione della natura non è considerato sostenibile da molti ambientalisti inclusa Greta Thunberg.

Una rete di oltre 100 Ong, unite dall'hastag #StopFakeRenewables, chiede all'Unione europea di tagliare i sussidi alle biomasse che derivano dagli alberi nella Direttiva sulle energie rinnovabili (RED). Tra questi figura anche il pellet, secondo dati Eurostat del 2018, l’Italia ne ha consumato oltre tre milioni di tonnellate in un solo anno. Ma cosa fa l’Unione europea a riguardo?

L’eurodeputato finlandese di centro, Nils Torvalds, è il relatore della Direttiva sulle energie rinnovabili presso la Commissione ambiente del Parlamento europeo, e difende l'attuale modello industriale basato su sfruttamento e riforestazione. “Se osserviamo i documenti che escono dal Parlamento e dalla Commissione europea - spiega - non c'è una risposta chiara sulle biomasse. Penso non si affatto facile trovare una posizione univoca - afferma Torvalds - il mercato delle biomasse si sta espandendo velocemente in molti paesi mentre si riduce in altri”. 

Ma per gli ambientalisti l'attuale modello di riforestazione non basta, come spiega Lina Burnelius, portavoce di Protect the Forest Sweden :“Gli ecosistemi immagazzinano la maggior parte delle emissioni di carbonio e di altri gas serra nel terreno. Quando si disbosca una foresta – prosegue - i gas serra vengono emessi e non stoccati. La riforestazione ha bisogno di molto tempo, un tempo che non abbiamo, ripiantare monoculture inoltre è molto dannoso per la biodiversità”.

Con oltre il 70% del loro territorio coperto da foreste, Finlandia e Svezia stanno conducendo la battaglia in Europa per mantenere i quasi 10 miliardi di euro all'anno di sussidi per i combustibili da biomasse. Le Ong hanno invitato le istituzioni a discutere questo problema durante la "Bruxelles Biomass Action Week" a metà novembre, durante gli incontri si discuterà anche dei biocarburanti, visti da molti come la causa principale della deforestazione.

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