Lo stilista Filippo Sorcinelli, che collabora da venti anni con l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice, ha vestito Papa Francesco fin dai primi giorni del suo pontificato, cercando sempre di rispettare il suo desiderio di essenzialità e misura
"Una sobrietà di linguaggio e di presenza": così Filippo Sorcinelli descrive Papa Francesco, che ha vestito fin dai primi giorni del pontificato. Lo stilista marchigiano è il fondatore dell’Atelier Lavs, acronimo di Laboratorio Arte Vesti Sacre, che collabora da oltre venti anni con l’Ufficio delle celebrazioni liturgiche del sommo pontefice.
Sorcinelli, specializzato in abiti liturgici, ha realizzato per Jorge Mario Bergoglio alcune delle vesti più significative del suo ministero, tra cui quelle indossate durante la storica Messa d'inizio pontificato, trasmessa in mondovisione nel 2013.
Anche nel suo ultimo viaggio terreno, Francesco è stato accompagnato da una creazione dell’atelier, la mitra. Il copricapo, realizzato in lamina di seta bianca, è bordato da passamaneria dorata tradizionale, simbolo di purezza e continuità con la tradizione, ma sempre nel segno di una bellezza discreta.
Ma, come voluto dallo stesso Bergoglio, nulla di nuovo è stato confezionato per l'occasione. Sorcinelli ha confermato che la casula è di repertorio, già in uso in sacrestia, mentre la mitra era tra quelle normalmente utilizzate dal pontefice.
Un’estetica ispirata all'arte medievale per rispecchiare l'anima del Papa
Le creazioni di Sorcinelli per Papa Francesco hanno sempre rispettato il desiderio di essenzialità e misura del pontefice, con tagli sobri e simbolismi sottili, evitando ogni forma di sfarzo.
Nel progettare le vesti per Bergoglio, Sorcinelli ha spiegato di aver considerato l’origine di Francesco, lontana dalle liturgie sontuose dell’Europa centrale. Ha cercato un linguaggio visivo più essenziale, ispirandosi ai cicli di affreschi medievali di Giotto, in particolare quelli di Assisi, che esprimono una spiritualità tangibile e diretta.
“Il mio compito – ha detto Sorcinelli – è stato raccontare visivamente un pontificato che ha cercato sempre di costruire ponti, non barriere. Le sue vesti dovevano parlare la lingua dell’incontro”.
Per Papa Francesco l’abito non è mai stato un simbolo di potere, ma un segno di servizio e di umiltà. Lontano dalle vesti barocche di altri papi, ha sempre preferito linee semplici e materiali naturali, anche nei contesti più solenni.
In questo senso l’Atelier Lavs ha saputo interpretare non solo le esigenze del cerimoniale, ma anche l’anima di un Papa che, con ogni gesto, ha voluto restituire la centralità del Vangelo alla Chiesa, anche attraverso ciò che indossava.
Filippo Sorcinelli e l’Atelier Lavs: una storia di prestigio ventennale
Filippo Sorcinelli è cresciuto in una famiglia di tessitori e ricamatori di Jesi, maturando fin da giovanissimo una profonda passione per i filati pregiati e le antiche tecniche di tessitura.
L'Atelier l'ha fondato nel 2002, dopo aver studiato arte sacra e tessitura storica al Museo del Tessuto di Prato, con l’obiettivo di unire la ricchezza della tradizione liturgica italiana a un linguaggio contemporaneo, fatto di materiali naturali pregiati e di ricami eseguiti a mano.
Nel corso degli anni il laboratorio è diventato punto di riferimento per vescovi e cardinali delle principali diocesi europee, per ordini religiosi come i Benedettini di Subiaco o i Frati Minori Cappuccini, così come per le solenni feste patronali di città come Assisi, Ravenna e Padova.
Sorcinelli ha inoltre curato paramenti su misura per le delegazioni diplomatiche vaticane in visita in America Latina e in Asia.
Nel 2018 il Museo diocesano di Milano ha ospitato una retrospettiva dedicata all’atelier e nel 2021 il Pontificio istituto liturgico ha conferito a Sorcinelli il “Premio Arte e Liturgia” per l’innovazione nel campo dei paramenti sacri, riconoscendo la sua capacità di esaltare il rito con un’estetica sobria, attenta alla bellezza del dettaglio e al significato spirituale di ogni filo.