"Gli splendori delle oasi dell'Uzbekistan" illuminano il Louvre di Parigi

Luoghi: il Museo del Louvre di Parigi e l'Istituto del Mondo Arabo, sempre a Parigi.
Argomento: l'arte in Uzbekistan, in tutte le sue forme.
Storia: Un perfetto esempio di "diplomazia culturale": far conoscere maggiormente un Paese poco conosciuto, l'Uzbekistan, attraverso i suoi tesori culturali e la bellezza della sua seta e del suo oro.
Un viaggio sulla Via della Seta
PARIGI (FRANCIA) - I visitatori del Museo del Louvre di Parigi sono invitati a fare un viaggio...sulla Grande Via della Seta.
La mostra “The splendours of Uzbekistan’s Oases” ("Gli splendori delle oasi dell'Uzbekistan") - in programma fino al 6 marzo - permette al pubblico di vivere proprio l’era gloriosa in cui le carovane vagavano per l’Asia centrale.
Un viaggio lungo oltre 1900 anni.
La maggior parte di questi rarissimi reperti ha lasciato l'Uzbekistan per la prima volta.
Uno dei tesori svelati è la porta di Gur-i-Mir, il mausoleo di Amir Timur (Tamerlano) a Samarcanda.
"Le migliori opere di tutto l'Uzbekistan"
“Siamo riusciti a raccogliere le migliori opere dalle collezioni museali di tutto il Paese: qui sono rappresentati ben 13 musei", spiega Gayane Umerova, Direttrice esecutiva della Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan.
"Ci sono reperti che hanno attraversato una lunghissima fase di restauro in Uzbekistan, su cui hanno lavorato restauratori francesi. Ci stiamo preparando per questa mostra da quattro anni e 70 reperti sono stati restaurati”.
Il capolavoro uzbeko
La perla della mostra – soprannominata la "Monna Lisa" uzbeka - è la “Pittura degli Ambasciatori”.
Un'opera-capolavoro che racconta la storia degli scambi diplomatici nelle oasi del Regno di Samarcanda, che si trovava all'incrocio delle rotte carovaniere dell'Asia centrale. Si notano gli ambasciatori sfilare davanti al Re di Samarcanda.
Spiega Frantz Grenet, docente di storia e culture dell'Asia Centrale preislamica al College de France: "All'epoca in cui il dipinto fu eseguito, probabilmente il 21 giugno 660, la festa del Capodanno zoroastriano a Samarcanda, la grande festa della barca del drago in Cina e il Solstizio d'estate cadevano nello stesso giorno: la coincidenza di tutte queste feste, presso diversi popoli, serviva al Re di Samarcanda per mostrare che teneva i fili di tutte le strade dell'Asia".
Un antichissimo Corano
Un altro preziosissimo reperto arrivato dall'Uzbekistan sono le pagine del Corano di Katta Langar. Risale ad un'epoca compresa tra la fine del VII e l'inizio del VIII secolo.
“È uno dei Corani più antichi del mondo, realizzato quando sono trascorsi appena 100 anni dall'inizio dell'Islam", racconta Yannick Lintz, curatrice della mostra e presidente del Museo Guimet di Parigi.
"Sappiamo che è stato scritto in copia in Uzbekistan. E ora fa parte del Patrimonio mondiale dell'Umanità".
Tra le altre opere presenti alla mostra al Louvre, la statua di un Re della dinastia Kushan, risalente al I secolo d.C. Quelle statue buddiste, scoperte nell'insediamento di Dalverzin-Tepe, risalgono al II-III secolo d.C. Le statue sono tutte realizzate in argilla cruda.
Buddismo e Islam
La storia del buddismo in Uzbekistan è stata uno dei temi della presentazione scientifica della mostra, tenutasi al Louvre.
Spiega Shokir Pidayev, Direttore dell'Istituto degli Studi d'Arte all'Accademia delle Scienze dell'Uzbekistan:
“Prima dell'avvento dell'Islam, la religione buddista si diffuse nel sud dell'Uzbekistan. Dal centro buddista dell'antica Termez, il buddismo si è diffuso in Oriente, principalmente in Cina e, in Occidente, in Partia".
19 secoli di storia!
Alla mostra in corso di svolgimento al Louvre sono esposte circa 180 opere, tra cui diversi pezzi provenienti da collezioni occidentali, come il "Libro delle Meraviglie", dettato da Marco Polo.
L'interesse del pubblico è estremamente elevato.
"Questa mostra è un momento molto importante e speciale per il Museo del Louvre e per il pubblico, che viene ad esplorare questo famoso crocevia delle rotte carovaniere delle Vie della Seta... Questo è un viaggio attraverso 2000 anni di storia, sono 19 secoli!!!”, esclama Rocco Rante, curatore della mostra e archeologo del Louvre.
Seta e oro all'Istituto del Mondo Arabo
Il viaggio nel passato dell'Uzbekistan continua all'Istituto del Mondo Arabo di Parigi.
La mostra “On the roads of Samarkand: wonders of silk and gold“ ("Sulle strade di Samarcanda: meraviglie della seta e dell'oro)” - in cartellone fino al 4 giugno - racconta l'arte di vivere e le meraviglie dell'artigianato della corte degli emiri nel XIX Secolo.
Racconta Yaffa Assouline, curatrice della mostra:
“È un ricamo assolutamente particolare, che ricopre tutto il tessuto. Ed è straordinario: è per questo che la conservazione è perfetta, non è stata restaurata. Perché l'intero tessuto è ricoperto d'oro e l'oro non si deteriora. E quello che si vede, è la rappresentazione della sanguisuga, è salutare, sapendo che nella realtà è come in medicina: dovrebbe risucchiare il male!"
"Non abbiamo perso le tradizioni"
Anche questi tesori, provenienti dai musei dell'Uzbekistan, hanno lasciato il Paese per la prima volta.
“In Uzbekistan esistono ancora tutte le tecniche che vedete in questa mostra", riprende Gayane Umerova, Direttrice esecutiva della Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan.
"Per noi è davvero importante non aver perso queste tradizioni, che i nostri artigiani continuino a lavorare con questa tecnica e che le tradizioni dell'arte applicata siano ancora vive”.
Diplomazia culturale
Con l'inaugurazione delle due mostre, l'Uzbekistan sta aprendo la strada a una nuova era di diplomazia culturale. La Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan (Art and Culture Development Foundation of the Republic of Uzbekistan) è entusiasta di condividere la storia culturale del Paese con il resto del mondo.
La vice-presidente della Fondazione, Saida Mirziyoyeva, ha definito "storiche" le mostre:
"Vorrei dare il benvenuto a tutti gli ospiti e i partner all'apertura di queste mostre storiche per il nostro Paese".
Entrambe le mostre a Parigi sono davvero un'occasione unica per dare uno sguardo più da vicino alla storia dell'Uzbekistan, un capitolo importante nella storia della nostra civiltà.
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- Fondazione per lo Sviluppo dell'Arte e della Cultura dell'Uzbekistan
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L'autrice
Galina Polonskaya, giornalista russa, vive a Parigi ed è corrispondente di Euronews per la politica e, in particolare, per gli eventi culturali.