Un risultato che permette al presidente Chavkat Mirzioev di restare al potere fino al 2040
PUBBLICITÀIl referendum costituzionale in Uzbekistan, che tra le altre cose propone di rafforzare il potere del presidente Chavkat Mirzioev, è stato approvato con oltre il 90 per cento delle preferenze.
Secondo i risultati preliminari diffusi dalla commissione elettorale il primo maggio, la modifica della Costituzione è stata approvata dal 90,21 per cento dei votanti, con l'84,54 per cento di affluenza.
Tra gli emendamenti più importanti del referendum di domenica 30 aprile c’era l’estensione della durata del mandato presidenziale da cinque a sette anni, l'abolizione della pena capitale e il rafforzamento delle tutele legali per i cittadini, compresi quelli accusati di reati.
Durante la campagna elettorale, le autorità del Paese hanno sostenuto che la modifica di due terzi della Costituzione avrebbe consentito di democratizzare il Paese, migliorando il tenore di vita dei suoi 35 milioni di abitanti, i cui diritti sono stati a lungo calpestati da un regime repressivo. Ma il principale beneficiario sarebbe stato lo stesso Mirziyoyev che dal 2016 cerca di dare un volto più moderno all'Uzbekistan.
Nonostanti le recenti riforme, la più popolosa ex repubblica sovietica dell'Asia centrale è ancora considerata da molte Ong uno Stato autoritario.
Il referendum originariamente era stato programmato per lo scorso anno, ma è stato rinviato sulla scia dei disordini nella Repubblica autonoma del Karakalpakstan contro la riforma costituzionale voluta dal presidente, che avevano causato morti e feriti.
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