Kevin Spacey: il museo del cinema di Torino ha avuto le palle di invitarmi

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Torino ha insignito l'attore di un premio alla carriera, è la prima uscita pubblica dell'attore dopo l'assoluzione negli USA dalle accuse di molestie

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Kevin Spacey la nuova Stella della Mole Antonelliana: lunedì 16 febbraio, il due volte premio Oscar per American Beauty e I soliti sospetti è stato omaggiato al Museo nazionale del Cinema di Torino.

Si tratta della sua prima uscita pubblica di Kevin Spacey dopo l'assoluzione negli Stati Uniti dalle accuse di molestie, ma ha altri procedimenti attualmente in corso sempre per molestie sessuali. "Ho avuto la fortuna di girare per 40 anni cinema, ricevendo in cambio solo gentilezza e apprezzamento. Oggi, premiando me, premiate tutte le persone che hanno reso possibile questa mia carriera", ha detto, per poi aggiungere, "Il Museo del Cinema ha avuto 'le palle'di invitarmi per ricevere questo premio".

"Quello che si vede nei media non è la vita vera, non mi sto riappropriando della vita pubblica perché non l'ho mai lasciata", ha aggiunto. "Sarò grato per tutta la vita a Franco Nero per avermi fatto tornare sul set, per avermi offerto un film quando tutti gli altri avevano paura. Il ruolo non ha importanza, importante è il suo gesto, quello che ha fatto in un momento particolare per la mia vita. Mi ha chiamato e mi ha detto 'indipendentemente da tutto' voglio che tu sia nel film e questo non solo come persona ma come attore ha significato moltissimo", ha detto ancora l'attore parlando del primo ruolo che lo ha riportato sul set, L'uomo che disegnò Dio,   regia di Franco Nero. 

In sua difesa era già intervenuto anche Vittorio Sgarbi, presente alla cerimonia come sottosegretario al ministero della Cultura, in una intervista all'Ansa: "Quelle di questi giorni sono polemiche davvero inutili. Non è stato giudicato colpevole e nel processo intentato dal collega Anthony Rapp non è che in cambio della propria disponibilità sessuale volesse una parte in un film di Spacey, non c'era servitù di potere per fare carriera, come per il #MeToo. Luxuria mi ha scritto e come lei altri del mondo gay dicendosi d'accordo con me. Mi sento più tranquillo con l'appoggio di queste posizioni".

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