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Ucraina protagonista anche al Festival del film sui diritti umani di Ginevra

Ucraina protagonista anche al Festival del film sui diritti umani di Ginevra
Diritti d'autore  euronews
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Di Frédéric Ponsard
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Sono più di 250 gli ospiti in programma alla ventesime edizione della rassegna. Nella serata dedicata alla situazione in Ucraina è stato proiettato "La Terra è blu come un'arancia", documentario girato nel Donbass che ricostruisce la genesi del conflitto nell'ovesr del paese

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Da 20 anni il Festival Internazionale e Forum sui Diritti Umani (FIFDH) riunisce a Ginevra artisti, attivisti e giornalisti che denunciano le violazioni dei diritti umani in tutto il mondo. Il soprano Barbara Hendricks ha aperto l'edizione di quest'anno sulle note di We Shall Overcome, l'inno del movimento dei diritti civili negli Stati Uniti. La cantante è anche ambasciatrice onoraria a vita dell'Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i Rifugiati.

"Sosteniamo tutti un'unica causa, siamo tutti parte di un unico popolo e si tratta di diritti umani per tutti, sempre - dice Hendricks -. Possiamo manifestarlo in modi diversi, ma la causa è una sola: siamo tutti umani, membri della stessa famiglia.Oggi dobbiamo alzarci e resistere a quello che sta succedendo in Ucraina".

Più di 250 gli ospiti attesi alla ventesima edizione del festival, che si concluderà il 13 marzo. Per Christine Ockrent, giornalista e scrittrice belga, si tratta di un evento imperdibile. "In un mondo così frenetico è essenziale che ci sia un luogo, un punto di ritrovo tutti possano incontrarsi - dice Ockrent -.È ovvio che la situazione internazionale in questo momento è tale che qui, sulle rive del lago di Ginevra, circondati da oligarchi russi che hanno grandi proprietà in Svizzera, ci sentiamo particolarmente preoccupati."

Il festival ha dedicato alla situazione in Ucraina un'intera serata, con relatori russi, ucraini ed europei, e la proiezione del film "La terra è blu come un'arancia", girato nel Donbass, che ricostruisce la genesi del conflitto nell'Ucraina orientale. Il film ha vinto il premio per la migliore regia di un documentario al Sundance Festival.

Il regista franco-cambogiano Rithy Panh, recentemente premiato a Berlino, è il presidente della sezione dedicata ai documentari. "Penso che ogni film sia fondamentalmente politico - dice Panh -. Se non lo è, per i miei gusti è un film insipido... Mi piacciono molto i documentari. Pongono degli interrogativi e ci fanno riflettere sui concetti di democrazia, libertà e sofferenza. Qualcosa per cui vale la pena sedersi e discutere insieme".

Tutti i dibattiti e una selezione dei film possono essere visti gratis e on demand sul sito del festival.

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