Natale con cautela. A Copenaghen Giardini di Tivoli aperti ma con Coronapas

Giardini di Tivoli a Copenaghen
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Di Debora Gandini

I Giardini di Tivoli sono un famoso parco divertimenti di Copenaghen, uno dei più antichi al mondo. E nonostante il Covid-19 ha riaperto per il periodo natalizio. Sono attesi circa 1 milione di visitatori, in gran parte danesi. Tutti alla ricerca di spensieratezza, di spazi aperti, di luce e di spirito vacanziero.

"Viviamo in un paese buio durante l'inverno, quindi è bello venire qui con tutte le luci, il sole tramonta intorno alle 3 di pomeriggio ma l’atmosfera è accogliente”, racconta una giovane coppia.

Gli organizzatori sperano in una stagione migliore rispetto allo scorso anno, quando il parco ha dovuto chiudere per le restrizioni imposte dalla pandemia. Ora, visti i contagi in aumento in tutta Europa, i visitatori per entrare dovranno avere il passaporto sanitario La mascherina non è obbligatoria ma secondo gli addetti ai lavori sempre meglio averla nella tasca.

Intanto nel centro storico di Aarhus è tornato anche il tradizionale mercatino natalizio. Tra addobbi, babbi natale e prodotti alimentari tipici, la parola d’ordine è divertimento con cautela. Green pass alla mano o test covid negativo e niente assembramenti.

Danimarca e restrizioni

A novembre, due mesi dopo l'allentamento delle restrizioni anti-Covid, il governo danese ha deciso di reintrodurre il pass sanitario obbligatorio. In Danimarca, su una popolazione di 5,8 milioni, l'85,9% delle persone di età superiore ai 12 anni è stato completamente vaccinato. Il pass sanitario è valido per bar, ristoranti e locali notturni.

In Danimarca la certificazione sanitaria viene chiamata "Coronapas" e si ottiene con la vaccinazione, con un test negativo o se si è contratto il coronavirus da poco. L'obbligo del pass per accedere a bar e ristoranti (anche all'aperto) era stato introdotto ad aprile e poi tolto a settembre grazie al buon andamento della campagna vaccinale. La commissione nazionale sull'epidemia, intanto, ha raccomandato al governo di classificare il Covid come una malattia "socialmente pericolosa".