Stufi dei social che censurano una Venere paleolitica nuda e altre suggestive opere d'arte, i musei viennesi le mostrano su OnlyFans, nota per ospitare contenuti (per così dire) sin troppo espliciti
Stufi dei social che censurano una Venere paleolitica nuda e altre suggestive opere d'arte, i musei viennesi le mostrano sulla piattaforma OnlyFans, nota per ospitare contenuti (per così dire) sin troppo espliciti.
Si è rivelato essere un ispirato colpo pubblicitario da parte dell'Ente per il turismo viennese, il cui direttore spera che porterà ad "una discussione sulla censura nelle arti".
"Abbiamo scoperto, o comunque sapevamo - dice Norbert Kettner, Direttore dell'Ente per il Turismo di Vienna - che OnlyFans è una piattaforma controversa, ma è molto aperta verso la nudità.
E quindi abbiamo optato per questa svolta, portare queste grandi opere d'arte globali su una rete come OnlyFans".
La statuina paleolitica "Venere di Willendorf" è stata censurata per l'errore di un algoritmo da Facebook, proprio a causa della sua nudità.
Lo stesso social è incappato ancora nel medesimo infortunio il mese scorso, confondendo arte e pornografia.
"Ai nostri giorni - dice Hans-Peter Wipplinger, Direttore del Museo Leopold - quando la digitalizzazione è così avanzata e i programmi di riconoscimento delle immagini non riescono a distinguere tra corpi che amano e l'arte, debbo dire che c'è bisogno di innovazione.
L'arte di un pittore, sia esso Schiele o Beckmann, deve essere riconosciuta da un algoritmo per differenziarsi da una foto porno".
Rivolgendosi a una piattaforma di contenuti per adulti per mostrare le proprie opere online, i musei di Vienna hanno innescato un nuovo dibattito sull'arte e la libertà di espressione.