Quaranta anni fa veniva ucciso Lennon, il suo killer: lo feci per diventare famoso

Quaranta anni dalla morte di John Lennon
Quaranta anni dalla morte di John Lennon Diritti d'autore Seth Wenig/AP
Diritti d'autore Seth Wenig/AP
Di redazione italiana e agenzie
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La follia lucida di un giovane che sparò 4 colpi di pistola che effettivamente hanno scritto una pagina di storia

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"Sai che cosa hai fatto?". "Sì, ho sparato a John Lennon". 

Fu questa la  risposta che Mark David Chapman diede al custode del Dakota Building dopo aver sparato quattro colpi alla schiena di John Lennon, davanti al portone del palazzo in cui risiedeva, sulla 72ª strada, nell'Upper West Side di New York, 40 anni fa. 

Era l’8 dicembre 1980 e, stando alle cronache di allora, mentre Lennon moriva  l'assassino leggeva 'Il giovane Holden'.

AP/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.
John Lennon con la moglieAP/Copyright 2017 The Associated Press. All rights reserved.

La  sera dell'8 dicembre, quando Lennon uscì di casa, Chapman era  lì, gli strinse la mano e si fece fare un autografo  sulla copertina di 'Double Fantasy' l'album che segnava il rientro della star sulla scena discografica come solista dopo circa 5 anni dallo scioglimento dei Beatles.

 La scena fu anche immortalata dal fotografo Paul Goresh. Ma la missione di Chapman non si era conclusa: l’assassino attese Lennon sotto al palazzo per circa quattro ore. Erano le 22.52, quando  sparò contro contro John Lennon, che rientrava con la mogliem cinque colpi di pistola: quattro lo colpirono alla schiena e uno lo trapassò all'altezza dell’aorta. La situazione apparì così grave agli agenti che arrivarono sul luogo da caricarlo sull'auto della polizia per non aspettare l’ambulanza. Lennon fu portato al vicino Roosevelt Hospital e fu dichiarato morto alle 23.07.

Pickoff/AP1981
Il mezzo della polizia che portò in carcere ChapmanPickoff/AP1981

Chapman fu arrestato senza opporre resistenza. E si capì quasi immediatamente che era stato il gesto di un folle. 

"Mi sembrò l’unico modo per liberarmi dalla depressione cosmica che mi avvolgeva. Ero un nulla totale e il mio unico modo per diventare qualcuno era uccidere l’uomo più famoso del mondo", spiegò in una celebre intervista.

Greg Lyuan/A1975
L'assassino di Lennon all'epoca dei fattiGreg Lyuan/A1975
David Handshuh/AP
L'arresto di ChapmanDavid Handshuh/AP
AP/AP
Chapman qualche anno faAP/AP

Chapman fu accusato di omicidio di secondo grado (secondo la legge statunitense) e_, di_chiaratosi colpevole, fu condannato all'ergastolo. Nel 2000, scontato il minimo della pena, fece richiesta di scarcerazione che gli venne rifiutata. Ha chiesto la scarcerazione altre 11 volte, l'ultima la scorsa estate quando ha chiesto scusa alla moglie Yoko Ono per il dolore provocatole.

Ray Stubblebine/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.
I fan di Lennon sotto la casa del musicista il 9 dicembreRay Stubblebine/Copyright 2020 The Associated Press. All rights reserved.

Nel 2015, la vedova di Lennon - che ha contestato ciascuno dei tentativi di concedere la libertà condizionale a Chapman - aveva detto alla stampa di vivere nel timore che l'uomo venisse rilasciato. "L'ha fatto una volta, potrebbe farlo di nuovo.  Potrei essere io, potrebbe essere Sean, potrebbe essere chiunque", dichiarò.

Il motivo per cui la libertà vigilata è stata nuovamente negata è che il rilascio di Chapman viene considerato "incompatibile con il benessere della società". In particolare, il dipartimento di correzione dello Stato di New York ha dichiarato di aver trovato inquietante l'affermazione di Chapman secondo cui "l'infamia ti porta gloria".

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