La passione di Leonidas Kavakos per i violini Stradivari

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Di Katharina Rabillon
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Il violinista greco Leonidas Kavakos, uno dei massimi interpreti mondiali dello strumento, ci racconta la sua passione per il lavoro di Antonio Stradivari. Fin da quando, nel 1994, si ritrovò tra le mani un Wilmotte costruito 260 anni prima. E, un anno fa, lo ha finalmente acquistato. E si sente...

Passione-Stradivari

Il violinista greco Leonidas Kavakos suona su diversi violini Stradivari da parecchio tempo. Ma è stato l'incontro con lo Stradivari "Willemotte", 24 anni fa, a lasciargli una profonda impressione.

All'epoca non era in vendita, ma l'anno scorso Kavakos scoprì che il violino costruito da Stradivari nel 1734 era finalmente disponibile.

I violini che non si dimenticano. Mai

"I violini sono come gli esseri umani: di quelli che ti interessano non dimentichi i loro volti", spiega Leonidas Kavakos, grande appassionato dell'arte della liuteria.

Il violino del 90enne Stradivari

"Questo violino è stato costruito quando Antonio Stradivari aveva 90 anni: prima di tutto devo dire che è incredibile che un uomo di quell'età, fino all'ultimo, costruisse ancora strumenti cosi raffinati. Questo è un miracolo", dice il violinista greco.

Di padre in figlio

"Credo che fosse probabilmente l'unico o uno dei pochi costruttori di violini dell'epoca: Stradivari faceva già strumenti per i Medici e riceveva commissioni da parte delle famiglie nobili più importanti dell'epoca. Quando ha portato con sé suo figlio per aiutarlo, il lavoro è proseguito nella perfetta continuità, ci sono violini in non si nota nessuna differenza tra l'opera del padre e quella del figlio. E questo è uno di loro*.

Stradivari non era mai la replica di se stesso

"Ha provato, ha sperimentato tutto il tempo con i modelli di violino che stava cercando di costruire, persino cambiandoli", continua Leonidas Kavakos. "E anche se ha avuto un tale successo come liutaio, non si è mai fermato, ha sempre cambiato il suo stile, restando però fedele all'impronta Stradivari...

È incredibile, tutti dobbiamo imparare da questo".

Qualcosa è cambiato molto, qualcosa è cambiato meno

"Questi strumenti sono stati costruiti prima del tempo di Mozart...l'orchestra e l'intera procedura del concerto erano completamente diversi. Certe cose sono cambiate molto e altre sono cambiate meno, da allora, anche sul violino, però questi cambiamenti ora ci permettono, ad esempio, di suonare senza l'aiuto dei microfoni nella sala e anche con grandi orchestre".

Alchimia speciale

"È incredibile...perché con il violino succede come con gli esseri umani...esiste questa specie di chimica, questo tipo di energia, che sai che scorre da una parte e dall'altra e che crea un certo tipo di atmosfera speciale...
È esattamente quello che accade tra un musicista e il suo strumento
", conclude Leonidas Kavakos.

Journalist • Cristiano Tassinari

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