Dall'Ungheria un canto contro la sclerosi

Dall'Ungheria un canto contro la sclerosi
Di Euronews
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La musica di questa rock band ungherese affronta una grave malattia: la sclerosi multipla.

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La musica di questa rock band ungherese affronta una grave malattia: la sclerosi multipla. Il video rivela che il cantante ne è affetto, è seduto su una sedia a rotelle.

Zoltán Nagy soffre da 14 annidi un tipo grave di sclerosi. Voleva scrivere una canzone non triste sul suo “collega dai 1000 volti”.

Zoltán Nagy, cantante: “Volevo qualcosa di positivo per chi soffre di questa stessa malattia, non qualcosa di negativo. Le canzoni lente fanno piangere, io ho voluto scrivere qualcosa di incoraggiante, decisamente incoraggiante”.

Questo era lo Zoltán prima della malattia. Si esibiva con un gruppo rock, ma si fermò quando ha saputo di essere malato. Si vergognava della malattia. Per un paio d’anni ha continuato a lavorare, poi 4 anni fa è stato costretto alla sedia a rotelle. Adesso vive con i genitori ed esce raramente.

Zoltán Nagy
“ E’ stato un fulmine a ciel sereno nel vedere quanto velocemente il mio stato è peggiorato, tutto molto in fretta. Così ben presto mi trovai senza lavoro, stavo seduto a casa, senza poter fare niente.”

Poi un vecchio amico, Peter David è tornato da lui un anno fa e hanno ricominciato a scrivere musica insieme, come la canzone sulla malattia di Zoltán. Hanno deciso di aiutare le persone affette da sclerosi multipla, non solo in Ungheria, ma in tutto il mondo.

Così hanno deciso di farne una versione in inglese per tutti, in occasione del 25 maggio, che è la Giornata Internazionale della Sclerosi Multipla.

Nel mondo milioni di persone scontano questa malattia, in Ungheria sono circa 8000. E ‘molto importante rendersi conto fin da subito quando si hanno problemi di deambulazione, di equilibrio. Con l’aiuto di alcuni farmaci i più fortunati possono continuare a vivere quasi normalmente.

Il medico di Zoltán sostiene che esprimersi con la musica e non solo possa aiutare molto. Ha dato lui l’idea di suonare con questo obiettivo.

Gábor Jakab, medico: “Non tutto può essere prescritto con una ricetta, ognuno deve trovare il suo modo di esprimersi. Mi auguro che l’esempio di Zoli tocchi tante persone e tutti potranno rivelare il loro potere nascosto oppure sopito, una forza che puo’ aiutarli a vivere una vita piu’ degna”.

Questo potere Zoli l’ha trovato nella musica e gli ha dato speranza.

Zoltán Nagy: “Da quando suono sono completamente felice. Dimentico la malattia.”

Zoltán continua a suonare e ha tanti progetti per il futuro.

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