Ultimo ballo per Sylvie Guillem

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Di Euronews
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Colei che è stata definita la "Ballerina Assoluta" dà l'addio alla danza. Musica l'ha incontrata la sera del suo ultimo spettacolo europeo.

“Life in Progress”, l’ultimo spettacolo europeo di Sylvie Guillem, si è svolto in Austria, alla Festspielhaus de Sankt Pölten; e tra qualche giorno, dopo una manciata di date in Giappone, forse la più grande ballerina della sua generazione, oggi cinquantenne, darà l’addio alle scene.

Conversazione a ruota libera con colei che ha rivoluzionato tanto il balletto classico che la danza contemporanea: il presente, il futuro, il suo impegno ecologista, e naturalmente il tema dell’ultima creazione, ideata apposta per lei, del coreografo Akram Khan.

“‘Technê’ parla dell’incomprensione, del fallimento, dell’incapacità di ascoltare, di vedere. È una sorta di dialogo silenzioso con quest’albero sul palcoscenico. E poi parla del desiderio di unione, di capire, per potersi salvare insieme. Questo mi racconto nella testa, nel corpo, seguendo la musica… ed è ciò che sento dentro di me.”

Lucida, continua: “Potrei semplicemente dirmi: ‘sono gli ultimi spettacoli, rilassati, e se non è proprio tutto perfetto non c‘è più bisogno di riguardare la registrazione per la serata dopo’. Potrei dirlo, ma non lo faccio. Anche perché ogni spettacolo è diverso dall’altro… A volte ci sono dei piccoli errori, dei passi non perfetti… oggi li accetto di più perché sono leggere imperfezioni che possono far parte dell’emozione. E ho imparato ad accettarlo.”

Sylvie Guillem sostiene da tempo la causa ecologista e milita per la biodiversità. Intransigente anche nel suo impegno ambientalista, spiega: “Non vado al supermercato perché fa parte del sistema che distrugge il pianeta, che ci sta distruggendo, e che causa enormi sofferenze; ha distrutto mestieri, ha distrutto posti di lavoro, e fa soffrire gli animali; quando me ne sono resa conto mi sono detta: ‘non è possibile che l’uomo sia capace di fare una cosa del genere!’ Non voglio far parte di questo sterminio!”

Arrivare alla gente attraverso la danza caratterizza da sempre le scelte di Sylvie. Il futuro va nella stessa direzione.
“Sono piena di idee per l’avvenire perché la vita va avanti. Una certa parte si ferma ma io continuo a esistere in quanto persona, con opinioni, desideri, interessi che ho trascurato… ma non voglio fissare tutto sull’agenda per la paura di vivere quel che mi aspetta, che va vissuto come tale. Per cui ho bisogno di tempo per fermarmi e capire chi io sia veramente, e ciò che voglia essere anche senza la danza.”

La sua vita continuerà sulle Alpi Svizzere, dove da tempo risiede, e in Italia, nel Lazio, dove possiede una vecchia fattoria che intende convertire al ‘natural farming’. Ma “la mia porta è sempre aperta”, ci ha confidato, “a chi voglia ascoltare le mie esperienze, o semplicemente i miei diari di viaggio’.”

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