“Room”, è nuovo lavoro di Lenny Abrahamson, acclamato da pubblico e critica. Racconta la prigionia durata sette anni, di una donna, rapita e
“Room”, è nuovo lavoro di Lenny Abrahamson, acclamato da pubblico e critica. Racconta la prigionia durata sette anni, di una donna, rapita e rinchiusa nella cantina dal vicino, rimasta incinta dopo le ripetute violenze.
La pellicola tratta dall’omonimo romanzo di Emma Donoghue, è ispirata al caso Fritzl, vera storia di rapimento e segregazione avvenuta in Austria.
“Le premesse del film sono così cupe – racconta la scrittrice -che si corre il rischio che il pubblico travisi il messaggio del film. La promozione che abbiamo avuto ci ha aiutato a diffondere l’idea che si tratta di una storia d’amore”
“È proprio così – le fa eco il regista – abbiamo sempre sostenuto che questa è soprattutto una storia di speranza, amore e infanzia. E sul fatto di diventare genitori, un’esperienza di cui non essere spaventati”.
Jack nasce in quelle 4 mura e cresce con la madre, senza conoscere altro, vive in un mondo alimentato dall’immaginazione. Due figure in pochi metri di spazio, fianco a fianco 24 ore su 24, per 5 anni. Una ‘fusione’ psicofisica raffigurata con drammatica e claustrofobica credibilità.
Brie Larson, protagonista del film: “Ciò che ho amato di questa storia, è che è stata un’opportunità per guardare con occhi differenti un’esperienza dura, riuscire a trovarvi l’amore e a raccontare quello è stato è ciò che mi ha appassionato, la nostra capacità di trovare l’amore e sopravvivere grazie a quello, anche nelle circostanze più dure, mi sorprende”.
“Room” corre con 4 candidature agli Oscar. A marzo sarà nelle sale italiane.