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Addio a Maria Sole Agnelli, la sorella dell'avvocato morta a cento anni

Maria Sole Agnelli
Maria Sole Agnelli Diritti d'autore  GREGORIO BORGIA/AP
Diritti d'autore GREGORIO BORGIA/AP
Di Euronews
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Sindaca di Campello sul Clitunno per dieci anni e grande appassionata di equitazione, è stata un membro molto influente della famiglia Agnelli. Si è spenta a cento anni

Si è spenta a cento anni Maria Sole Agnelli, sorella dell'"avvocato" Gianni Agnelli, il principale azionista e amministratore al vertice della Fiat, nonché senatore a vita ed ufficiale del Regio Esercito.

Maria Sole Agnelli, figura di spicco della famiglia torinese, è stata sindaca del comune di Campello sul Clitunno dal 1960 al 1970, distinguendosi per un’elezione straordinaria ottenuta con un vastissimo consenso popolare nonostante l'assenza di una campagna elettorale tradizionale. In un’epoca in cui la presenza femminile nelle istituzioni era ancora rara, la sua figura rappresentò un punto di equilibrio tra il prestigio della tradizione aristocratica e un impegno civico concreto.

L'influenza nella famiglia Agnelli

Maria Sole Agnelli ha ricoperto inoltre una posizione di assoluto rilievo all'interno della Giovanni Agnelli B.V., la società di diritto olandese che funge da "cassaforte" della dinastia e controlla la holding Exor. Con una quota stimata tra l'11,2% e il 12,3%, il suo ramo familiare risulta essere il secondo più influente dopo quello di John Elkann con la società Dicembre, superando persino le partecipazioni dei rami di Umberto Agnelli e dei Nasi. Questa posizione le ha garantito un peso determinante nelle decisioni strategiche del gruppo, che gestisce asset globali come Ferrari, Stellantis e la Juventus.

Dal punto di vista patrimoniale, la partecipazione di Maria Sole si è tradotta in flussi finanziari di enorme portata derivanti dai profitti delle società controllate. Solo nel 2025, grazie ai dividendi distribuiti dalla holding, al suo ramo familiare sono stati attribuiti oltre 6 milioni di euro in cedole dirette. La gestione di questo ingente patrimonio e la rappresentanza negli organi societari sono oggi condivise con il figlio Eduardo Teodorani Fabbri, assicurando la continuità di un'eredità economica che rimane pilastro fondamentale del capitalismo europeo.

L'impegno per il patrimonio paesaggistico

Al termine del suo decennio amministrativo scelse di non ricandidarsi, preferendo tornare alla vita privata e alle sue grandi passioni, pur mantenendo sempre un legame profondo e rispettoso con la comunità locale e le istituzioni umbre.

Durante il suo mandato, l'azione amministrativa si concentrò sulla modernizzazione di un territorio a forte vocazione agricola attraverso il potenziamento della rete stradale e il miglioramento dei servizi pubblici essenziali, come l'edilizia scolastica. Grande rilevanza ebbe la sua visione lungimirante nella tutela del patrimonio paesaggistico, in particolare per la salvaguardia delle celebri Fonti del Clitunno.

Questo approccio permise di gettare le basi per un turismo di qualità, orientato alla valorizzazione delle ricchezze storiche e delle eccellenze enogastronomiche della Valle Umbra, integrando la conservazione dei beni culturali con lo sviluppo economico della zona.

La passione per l'equitazione

Parallelamente all'attività pubblica, Maria Sole Agnelli si distinse ai massimi livelli nel settore equestre, gestendo con successo una delle scuderie più prestigiose dell'Italia del secondo dopoguerra. La sua competenza nell'allevamento e nell'addestramento di purosangue trovò il riconoscimento internazionale più alto durante i Giochi Olimpici di Monaco 1972, dove il cavallo Woodland conquistò la medaglia d'argento. Questo traguardo sportivo suggellò una vita dedicata all'eccellenza, capace di coniugare con naturalezza l'amore per la natura e gli animali con una visione gestionale rigorosa e vincente.

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