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Meta vince lo storico processo antitrust della FTC su WhatsApp e Instagram

ARCHIVIO. I partecipanti visitano lo stand di Meta alla Game Developers Conference a San Francisco il 22 marzo 2023.
Foto d'archivio. I partecipanti visitano lo stand di Meta alla Game Developers Conference a San Francisco il 22 marzo 2023. Diritti d'autore  AP/Jeff Chiu
Diritti d'autore AP/Jeff Chiu
Di AP with Eleanor Butler
Pubblicato il
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Antitrust USA: le acquisizioni di Instagram e WhatsApp da parte di Meta non violano la legge. Lo ha stabilito martedì il giudice distrettuale James Boasberg.

Meta ha superato una sfida esistenziale al suo business. La causa avrebbe potuto costringere il colosso tecnologico a scorporare Instagram e WhatsApp. Un giudice ha stabilito che la società non detiene un monopolio nel settore dei social network.

Il giudice distrettuale federale James Boasberg ha emesso la sua decisione martedì, dopo la conclusione a fine maggio del processo antitrust. La sentenza contrasta nettamente con due pronunce che hanno definito Google un monopolio illegale sia nella ricerca sia nella pubblicità online, infliggendo colpi regolatori a un’industria tecnologica che per anni ha goduto di una crescita quasi senza freni.

La Federal Trade Commission (FTC) “continua a sostenere che Meta gareggia con gli stessi vecchi rivali degli ultimi dieci anni, che la società detiene un monopolio all’interno di quel piccolo gruppo e che ha mantenuto quel monopolio attraverso acquisizioni anticoncorrenziali”, ha scritto Boasberg nella sua decisione. “Che Meta abbia goduto o meno di potere di monopolio in passato, l’agenzia deve dimostrare che continua a detenerlo oggi. Il verdetto della Corte stabilisce che la FTC non l’ha fatto.”

L’agenzia federale aveva sostenuto che Meta ha mantenuto un monopolio seguendo una massima del CEO Mark Zuckerberg del 2008: “È meglio comprare che competere”.

“Fedele a quella massima, Facebook ha monitorato sistematicamente i potenziali rivali e ha acquisito le aziende che considerava minacce competitive serie”, ha affermato l’agenzia.

Nella sua testimonianza di aprile, Zuckerberg ha respinto l’idea che Facebook abbia comprato Instagram per neutralizzare una minaccia. Nel corso dell’interrogatorio, l’avvocato della FTC Daniel Matheson ha richiamato più volte email, molte risalenti a oltre dieci anni fa, scritte da Zuckerberg e dai suoi collaboratori prima e dopo l’acquisizione di Instagram.

Pur riconoscendo i documenti, Zuckerberg ha spesso cercato di ridimensionarne il contenuto, spiegando di aver scritto quelle email all’inizio del processo di acquisizione e che le note non riflettevano pienamente la portata del suo interesse per la società. Ma il caso non riguardava le acquisizioni di Instagram e WhatsApp di oltre dieci anni fa, approvate allora dalla FTC, bensì se Meta detenga oggi un monopolio. I procuratori, ha scritto Boasberg nella sentenza, potevano vincere solo se dimostravano una “violazione legale attuale o imminente”.

Nell’azione della FTC si sostiene che Facebook abbia anche adottato politiche pensate per rendere difficile ai concorrenti più piccoli entrare nel mercato e “neutralizzare le minacce competitive percepite”, proprio mentre l’attenzione del mondo passava dai computer desktop ai dispositivi mobili.

Un panorama tecnologico in rapido mutamento

Meta ha affermato che la decisione di martedì “riconosce che Meta affronta una concorrenza agguerrita”.

“I nostri prodotti sono utili per persone e aziende e rappresentano l’innovazione e la crescita economica americana. Non vediamo l’ora di continuare a collaborare con l’Amministrazione e di investire negli Stati Uniti”, ha dichiarato Jennifer Newstead, chief legal officer, in una nota.

Il panorama dei social media è cambiato così tanto da quando la FTC ha intentato la causa nel 2020, ha scritto Boasberg, che ogni volta che il tribunale esaminava le app di Meta e la concorrenza, queste erano già cambiate. Due pareri per respingere il caso, presentati nel 2021 e nel 2022, nemmeno citavano TikTok, la popolare piattaforma di video social. Oggi “è al centro della scena come il rivale più agguerrito di Meta”.

Citando il filosofo greco Eraclito, “nessun uomo può entrare due volte nello stesso fiume”, Boasberg ha detto che lo stesso vale per il mondo online dei social media.

“Quel panorama esistente solo cinque anni fa, quando la Federal Trade Commission ha avviato questa causa antitrust, è cambiato profondamente. Se un tempo poteva avere senso separare le app in mercati distinti di social networking e social media, quel muro da allora è caduto”, ha scritto.

Secondo Minda Smiley, analista di Emarketer, la vittoria di Meta “non è necessariamente sorprendente, considerando fin dove si è spinta negli ultimi anni per tenere il passo con TikTok”.

“Ma dal punto di vista regolatorio, Meta è ben lontana dall’aver chiuso i conti: l’anno prossimo, i principali social network affronteranno negli Stati Uniti processi storici sul tema della salute mentale dei minori”, ha aggiunto. “Tuttavia, la vittoria di oggi dà sicuramente slancio all’azienda, mentre affronta critiche e interrogativi su come le enormi spese per l’IA finiranno per avvantaggiare Meta nel lungo periodo.”

Le principali acquisizioni di Facebook

Facebook ha acquistato Instagram — allora una grintosa app di condivisione foto senza pubblicità e con una piccola comunità di culto — nel 2012. Il prezzo, 1 miliardo di dollari (863,79 milioni di euro) in contanti e azioni, fece scalpore all’epoca, anche se il valore dell’accordo scese a 750 milioni di dollari (647,86 milioni di euro) dopo il calo del titolo Facebook in seguito alla sua offerta pubblica iniziale (IPO) di maggio 2012.

Instagram fu la prima società che Facebook comprò e mantenne come app separata. Fino ad allora, Facebook era nota per le più piccole “acqui-hire”, ovvero accordi tipici della Silicon Valley in cui un’azienda compra una startup per assumerne i talenti e poi la chiude. Due anni dopo, lo fece di nuovo con l’app di messaggistica WhatsApp, acquistata per 22 miliardi di dollari (19 miliardi di euro).

WhatsApp e Instagram hanno aiutato Facebook a spostare il business dai computer desktop ai dispositivi mobili e a restare popolare tra le generazioni più giovani, mentre emergevano rivali come Snapchat (che ha provato, senza successo, ad acquistare) e TikTok.

Tuttavia, la FTC adotta una definizione ristretta del mercato concorrenziale di Meta, escludendo società come TikTok, YouTube e il servizio di messaggistica di Apple dal novero dei rivali di Instagram e WhatsApp.

Gli investitori non sembrano sorpresi dalla sentenza. Le azioni della società con sede a Menlo Park, in California, martedì hanno perso lo 0,72%, in linea con l’andamento più ampio del mercato.

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