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La francese TotalEnergies accusata di complicità nel "massacro di civili" in Mozambico

FILE: Ufficiali militari mozambicani guardano attraverso il finestrino di un elicottero mentre sorvola l'area alluvionata nei pressi di Caia, Mozambico settentrionale, 14 febbraio 2007 (illustrazione)
FILE: Ufficiali militari mozambicani guardano attraverso il finestrino di un elicottero mentre sorvola l'area alluvionata nei pressi di Caia, Mozambico settentrionale, 14 febbraio 2007 (illustrazione) Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Una Hajdari
Pubblicato il
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Denunciata TotalEnergies in Francia per presunta complicità in crimini di guerra in Mozambico legati al sostegno alla Joint Task Force. Nel mirino il “massacro dei container”

Una Ong tedesca per i diritti umani ha presentato una denuncia in Francia contro il colosso energetico TotalEnergies per presunta “complicità in crimini di guerra, tortura e sparizione forzata” legata al suo sostegno finanziario e logistico alla Joint Task Force in Mozambico. Lo ha reso noto il Centro europeo per i diritti costituzionali e umani (Ecchr) in un comunicato ufficiale.

Secondo l’organizzazione, la compagnia francese è accusata di aver finanziato direttamente e supportato materialmente l’unità speciale composta da forze armate mozambicane, incaricata di proteggere il progetto di gas naturale liquefatto (Gnl) del gruppo nella provincia di Cabo Delgado. Oltre alla denuncia penale, l’Ecchr ha presentato un ulteriore reclamo al Procuratore nazionale antiterrorismo francese (Pnat).

Le accuse si concentrano sul cosiddetto “massacro dei container”, avvenuto tra luglio e settembre 2021, durante il quale i soldati - presumibilmente pagati con fondi della Total - avrebbero detenuto e torturato decine di civili all’interno del sito del progetto Gnl. Secondo le ricostruzioni, solo 26 delle circa 150 persone arrestate sarebbero sopravvissute.

La Joint Task Force era stata istituita nel 2020 tramite un memorandum tra la filiale locale di TotalEnergies e il governo mozambicano per garantire la sicurezza delle operazioni industriali nella regione. In virtù dell’accordo, l’azienda avrebbe fornito alloggi, cibo, equipaggiamenti e bonus ai soldati, un sostegno che - secondo l’Ecchr - è proseguito nonostante le informazioni disponibili sulle sistematiche violazioni dei diritti umani.

La denuncia si basa anche su documenti interni della società ottenuti attraverso richieste di accesso agli atti presentate ai finanziatori pubblici del progetto, in parte già riportati da testate francesi. Questi documenti indicherebbero che TotalEnergies era al corrente di episodi di violenza contro civili commessi dalle forze mozambicane, pur continuando a mantenere attivo il supporto operativo.

TotalEnergies, da parte sua, tramite la controllata Mozambique Lng ha dichiarato in precedenza di non essere “a conoscenza dei presunti eventi descritti” né di aver ricevuto segnalazioni che potessero confermarli. In una dichiarazione resa pubblica a marzo, il gruppo ha affermato che una revisione interna “non ha permesso di identificare informazioni corroboranti”, sottolineando però di aver sollecitato le autorità mozambicane ad avviare indagini ufficiali.

La compagnia ha inoltre chiesto l’intervento della Commissione mozambicana per i diritti umani (Cndh), che ha avviato la propria valutazione nel marzo scorso, “per garantire che i fatti vengano accertati nel pieno rispetto dei diritti delle parti coinvolte”. Nel 2025, il procuratore generale del Mozambico ha annunciato l’apertura di un’indagine penale sulle accuse, un passo incoraggiato apertamente da TotalEnergies.

Anche i governi britannico e olandese, finanziatori del progetto Gnl, avrebbero avviato verifiche autonome. Finora, però, nessuna inchiesta formale è stata aperta dalle autorità europee sul ruolo della società francese.

"TotalEnergies era consapevole delle accuse di violazioni sistematiche da parte delle forze armate mozambicane, eppure ha continuato a sostenerle per proteggere il proprio impianto", ha affermato Clara Gonzales dell’Ecchr, sottolineando che la gravità dei fatti richiede l’intervento della magistratura francese.

L’Ong insiste sul fatto che il coinvolgimento dell’azienda nelle operazioni dell’esercito locale e la portata delle violenze imputate alla Joint Task Force impongono un’indagine approfondita. Documenti interni di TotalEnergies, compresi quelli forniti dal suo appaltatore per la sicurezza, descrivono infatti episodi di violenza contro civili risalenti al maggio 2020, segno — afferma l’Ecchr — che la compagnia era perfettamente informata dei rischi ben prima del “massacro dei container”.

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