Newsletter Newsletters Events Eventi Podcasts Video Africanews
Loader
Seguiteci
Pubblicità

Le turbolenze politiche in Francia si trascinano: quali sono i rischi economici?

Il primo ministro francese uscente Sebastien Lecornu, che ha rassegnato le dimissioni un giorno dopo aver nominato il suo governo, si allontana dopo aver rilasciato la sua dichiarazione all'Hotel Matignon di Parigi.
Il primo ministro francese uscente Sebastien Lecornu, che ha rassegnato le dimissioni un giorno dopo aver nominato il suo governo, si allontana dopo aver rilasciato la sua dichiarazione all'Hotel Matignon di Parigi. Diritti d'autore  Stephane Mahe/Pool via AP
Diritti d'autore Stephane Mahe/Pool via AP
Di Piero Cingari
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
Condividi questo articolo Commenti
Condividi questo articolo Close Button

Le dimissioni del premier Lecornu aprono una fase di caos istituzionale in Francia. Crescono i timori per la stabilità finanziaria, il debito pubblico e l’impatto sull’euro

PUBBLICITÀ

La crisi politica esplosa a Parigi dopo le dimissioni improvvise del primo ministro Sébastien Lecornu, meno di un mese dopo il suo insediamento, sta accendendo l’allarme tra economisti e mercati.

Senza una maggioranza operativa e con il presidente Emmanuel Macron sotto pressione per indire nuove elezioni, la Francia rischia una paralisi istituzionale proprio mentre Bruxelles rafforza la sorveglianza sui conti pubblici.

Gli analisti temono che un prolungato periodo di incertezza possa compromettere la crescita economica e ostacolare gli sforzi per ridurre deficit e debito.

I mercati reagiscono: lo spread ai massimi

La reazione dei mercati è stata immediata. I rendimenti dei titoli di Stato francesi a 10 anni (Oat) si sono allargati fino a 86 punti base sopra i Bund tedeschi, un livello che non si vedeva dal 2012, ai tempi della crisi del debito dell’eurozona.

Secondo Goldman Sachs, la Francia ha registrato il più forte aumento del rischio paese tra le grandi economie europee dopo le elezioni del 2024. La banca stima che l’incertezza politica possa ridurre la crescita del Pil di 0,2 punti percentuali e far salire il deficit di 0,1 punti entro il 2026.

Il nodo dei conti pubblici e l’allarme della Commissione Ue

Per gli economisti, la situazione non potrebbe essere più delicata. Charlotte de Montpellier, analista di Ing, avverte che la Francia potrebbe entrare nel 2026 senza un bilancio approvato, costringendo il governo a operare con la proroga automatica di quello precedente — un ostacolo serio per qualsiasi riforma.

La Francia è già soggetta a una procedura per deficit eccessivo da parte della Commissione europea, con un disavanzo che potrebbe restare vicino al 5 per cento del Pil e un debito pubblico superiore al 116 per cento.

Secondo le stime di Ing, la crescita prevista per il prossimo anno si fermerebbe allo 0,8 per cento, ben sotto la media della zona euro.

Elezioni lampo o stallo prolungato: due scenari ad alto rischio

Gli analisti individuano due possibili strade per Macron: nominare un nuovo primo ministro e tentare di ricostruire una maggioranza, oppure sciogliere l’Assemblea nazionale e convocare elezioni anticipate.

Entrambe le opzioni comportano rischi elevati: la prima potrebbe fallire sul piano politico, la seconda aggravare la frammentazione parlamentare. Secondo Ing, le tensioni potrebbero spingere lo spread OAT-Bund oltre i 90 punti base, specialmente se dovessero emergere voci su una fine anticipata del mandato di Macron.

Bce sotto osservazione: il possibile uso dello strumento Tpi

Con l’aumento dei rendimenti francesi, gli occhi dei mercati si rivolgono anche alla Banca centrale europea. Il dibattito si concentra sul possibile impiego del Transmission protection instrument (Tpi), creato nel 2022 per sostenere i Paesi in difficoltà sui mercati obbligazionari.

Sebbene la Francia non rispetti pienamente i criteri fiscali richiesti, gli analisti ritengono che la Bce potrebbe comunque intervenire se la volatilità dovesse minacciare la stabilità dell’eurozona. “La Francia è troppo grande e importante per non fare nulla”, ha sottolineato Benjamin Schroeder di Ing.

Impatto sull’euro: moneta debole ma ancora resiliente

Le tensioni politiche hanno già indebolito l’euro, sceso di quasi l’1 per cento rispetto al dollaro nelle ultime sessioni. Secondo Bbva, lo scenario più rischioso per la moneta unica sarebbe quello delle elezioni lampo, che aumenterebbero l’incertezza e ridurrebbero l’appetito degli investitori.

Tuttavia, gli esperti ricordano che i tagli dei tassi previsti dalla Federal Reserve entro fine anno e la stagionalità positiva del quarto trimestre potrebbero sostenere l’Eur/Usd verso quota 1,20, nonostante le turbolenze francesi.

La crisi politica francese rischia di bloccare le riforme, rallentare la crescita e alimentare le tensioni nei mercati europei. Per ora, la situazione resta sotto controllo e la Bce osserva da lontano, ma la fragilità politica di Parigi pesa come un macigno sulla fiducia degli investitori.

Se l’impasse dovesse protrarsi, la Francia rischia di diventare l’anello debole dell’eurozona — troppo grande per essere ignorata, ma sempre più difficile da gestire.

Vai alle scorciatoie di accessibilità
Condividi questo articolo Commenti

Notizie correlate

Cosa può succedere in Francia dopo le dimissioni del premier Lecornu

I rendimenti obbligazionari francesi salgono, le azioni scendono mentre un altro governo crolla

Quali Paesi in Ue usano più contanti? E per che tipo di transazioni?