Il prezzo delle azioni della Bp è salito in seguito alla speculazione di una possibile acquisizione da parte della Shell, secondo quanto riportato dal Wall Street Journal. Il gigante olandese smentisce l'interesse
Il gigante petrolifero Shell ha dichiarato giovedì di non avere "alcuna intenzione" di fare un'offerta per la rivale britannica British Petroleum (Bp) e ha affermato che non ci sono stati colloqui tra le aziende.
In linea con il Takeover Code britannico, l'annuncio di Shell significa che non potrà presentare un'altra offerta per sei mesi, a meno che non cambino alcune condizioni.
Se dovesse emergere un altro offerente per Bp, ad esempio, Shell potrebbe cercare di acquisire la società.
L'azienda stava rispondendo a un articolo del Wall Street Journal che suggeriva che le società erano in discussione per un'acquisizione da 60 miliardi di sterline (70,4 miliardi di euro).
La megafusione creerebbe un gruppo energetico globale del valore di oltre 200 miliardi di sterline (234,68 miliardi di euro).
Le azioni della Bp sono aumentate di valore in seguito alle speculazioni, chiudendo in rialzo dell'1,64% nelle contrattazioni giornaliere.
L'amministratore delegato Murray Auchincloss, alla guida di Bp dall'inizio del 2024, è concentrato sul miglioramento delle prestazioni dell'azienda in risposta alle pressioni degli investitori, in particolare del fondo hedge attivista Elliott Management.
A tal fine, all'inizio dell'anno l'azienda britannica ha dichiarato che avrebbe aumentato la spesa per il petrolio e il gas di circa il 20 per cento, tagliando al contempo gli investimenti nelle energie rinnovabili di circa il 70 per cento.
Questo dopo che nel 2020 Bp si era impegnata a ridurre la produzione di petrolio e gas del 40 per cento entro il 2030. Negli ultimi due anni, la valutazione di BP ha sottoperformato rispetto ai concorrenti Shell ed ExxonMobil, aziende che stanno dando priorità a una maggiore produzione di petrolio e gas.