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La guerra dei dazi pesa sulle borse europee e mondiali, attesa per i tagli dei tassi negli Usa

Una schermata con gli indicatori del mercato azionario
Una schermata con gli indicatori del mercato azionario Diritti d'autore  Canva
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Di Indrabati Lahiri
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I mercati europei rispondono alle crescenti preoccupazioni sui dazi. Canada e Ue hanno annunciato contromisure ai provvedimenti statunitensi del 25 per cento su acciaio e alluminio

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I mercati europei hanno aperto con scarse compravendite giovedì causa dell'inasprirsi delle tensioni commerciali a livello globale, dopo che il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha promesso di reagire ai contro-dazi annunciati dall'Unione europea.

La risposta europea è arrivata dopo che gli Stati Uniti hanno imposto dazi del 25 per cento sulle importazioni di alluminio e acciaio. "Qualsiasi cosa ci addebitino, la addebiteremo a loro", ha dichiarato Trump in relazione alle contromisure dell'Ue.

L'Ftse 100 britannico è sceso dello 0,1 per cento giovedì mattina, mentre l'indice tedesco Dax ha perso lo 0,4 per cento. L'indice francese Cac40 è sceso dello 0,3 mentre lo Stoxx 600 è sceso dello 0,1 per cento. Gli indici sono poi saliti marginalmente nel corso della mattinata.

Mercoledì anche il Canada ha annunciato ritorsioni doganali su merci statunitensi per un valore di circa 30 miliardi di dollari (circa 27 miliardi di euro).

Il premier dello stato canadese dell'Ontario, Doug Ford, aveva varato una sovrattassa del 25 per cento sull'elettricità fornita oltreconfine agli utenti statunitensi, salvo cancellare la misura martedì dopo la minaccia della Casa Bianca di raddoppiare i dazi previsti su acciaio e alluminio canadesi al 50 per cento.

"Un rapporto sull'inflazione statunitense piuttosto blando ha dato un po' di sostegno ai mercati ieri, ma con le preoccupazioni degli investitori concentrate sull'impatto a breve dell'incertezza politica statunitense e non sull'inflazione passata, gli asset di rischio sono di nuovo sotto pressione questa mattina", ha dichiarato Kyle Chapman, analista dei mercati Fx presso Ballinger Group.

Gli investitori attendono anche la riunione politica della Federal Reserve statunitense della prossima settimana, che dovrebbe fare maggiore chiarezza sui tempi dei futuri tagli dei tassi di interesse.

Gli Usa potrebbero tagliare i tassi di interesse

Si prevedono almeno tre tagli dei tassi di interesse di un quarto di punto per il 2025, che dovrebbero iniziare a giugno.

"Le nuove tariffe del presidente Trump su acciaio e alluminio hanno scatenato ritorsioni da parte di Canada ed Europa, aumentando l'incertezza economica. Gli avvertimenti aziendali di Delta e Walmart evidenziano le preoccupazioni per gli utili, mentre il forte calo dell'S&P 500 non ha ancora spostato la politica commerciale degli Stati Uniti, alimentando i timori di un'ulteriore instabilità", ha avvertito IG in una nota.

"I mercati sono stati ancora una volta in balia dei timori degli investitori per le conseguenze sull'economia statunitense delle tattiche aggressive di Donald Trump", ha scritto Dan Coatsworth, analista degli investimenti presso AJ Bell.

Per Coatsworth quelli delle compagnie aeree sono stati tra i titoli con le performance peggiori, "dopo che questa settimana tre operatori hanno avvertito che la domanda interna si sta indebolendo, non aiutata dai tagli alla spesa del governo statunitense".

La situazione presenta tuttavia, secondo l'analista, delle opportunità per chi è a caccia di occasioni. "Tesla è rimbalzata, mentre diversi titoli tecnologici hanno riconquistato alcuni fan. Tra questi c'è anche Nvidia, la cui valutazione è passata da quotazioni altissime a livelli più facili da digerire".

Mercoledì l'indice Nasdaq 100 ha chiuso in rialzo dell'1,1 per cento circa, mentre il Dow Jones Industrial Average è sceso dello 0,2.

Male i mercati dell'Asia-Pacifico

I titoli dell'Asia-Pacifico hanno perso a causa del rallentamento dell'inflazione negli Stati Uniti, che continuano a preoccupare per una potenziale recessione.

Il Nikkei 225, l'indice di riferimento del Giappone, ha chiuso giovedì in ribasso dello 0,1 per cento a circa 36.790,03 punti, avvicinandosi ai minimi di sei mesi.

L'indice cinese Shanghai Composite è sceso invece dello 0,4 per cento, chiudendo a 3.358,7, in calo per la seconda giornata d seguito, trascinato al ribasso principalmente dai titoli legati all'intelligenza artificiale e alla tecnologia. Ubs ha recentemente tagliato il rating del settore tecnologico cinese da "attraente" a "neutrale".

Allo stesso modo, l'indice Hang Seng di Hong Kong ha chiuso la sessione di scambi in calo dello 0,6 per cento circa, a 23.462,6.

Anche l'indice australiano S&P/Asx 200 è sceso dello 0,5 per cento circa a 7.749,1 giovedì, mentre il Kospi della Corea del Sud ha concesso meno dello 0,1 a 2.573,6.

Guadagni di materie prime, moda e assicurazioni

Per quanto riguarda le materie prime, il greggio statunitense è sceso dello 0,5 per cento a 67,4 dollari al barile giovedì mattina, mentre il greggio Brent è sceso dello 0,4 a 70,2 dollari al barile.

L'oro è stato scambiato in rialzo dello 0,2 per cento giovedì, vicino ai massimi storici, con il cambio euro/dollaro scesa di circa lo 0,2 per cento.

Buone notizie per il marchio di moda tedesco Hugo Boss che ha registrato un fatturato di gruppo di 4,3 miliardi di euro nel 2024 e un utile lordo (Ebit) di 361 milioni di euro, con previsioni per il 2025 rispettivamente tra i 4,2 e i 4,4 miliardi di euro e tra i 380 e i 440 milioni di euro.

Il flusso di cassa disponibile per l'azienda ha raggiunto i 497 milioni di euro. Le azioni di Hugo Boss sono salite del 2% sull'indice Euronext giovedì mattina.

Anche il Gruppo assicurativo italiano Generali ha registrato dati record, con un risultato netto rettificato a +5,4 per cento, dunque 3,8 miliardi di euro, mentre l'utile operativo è salito dell'8,2 per cento a 7,3 miliardi di euro.

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