Davos, Guterres: minacce esistenziali dal cambiamento climatico e dallo sviluppo sregolato IA

Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sul palco del World economic forum a Davos, 17 gennaio 2024
Il segretario generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres sul palco del World economic forum a Davos, 17 gennaio 2024 Diritti d'autore Gian Ehrenzeller/' KEYSTONE / GIAN EHRENZELLER
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Al centro della seconda giornata del World economic forum in corso a Davos i discorsi del segretario Onu e di Sanchez, Macron e Milei. Il neo presidente argentino: "L'Occidente è in pericolo a causa del socialismo"

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Seconda giornata del World economic forum in corso questa settimana a Davos, in Svizzera. Tra gli altri, mercoledì sono intervenuti il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres, il presidente francese Emmanuel Macron e il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez. Papa Francesco ha inviato un messaggio e non è passato inosservato l'intervento del neo presidente argentino Javier Milei, alla sua prima visita ufficiale all'estero.  

Intanto mercoledì il governo della Svizzera ha denunciato di essere stato vittima di hacker filorussi dopo la visita del presidente ucraino Volodymyr Zelensky al Forum. L'attacco, che Berna dice essere stato rivendicato dal gruppo di hacker NoName, legato a Mosca, ha mandato temporaneamente in tilt gli accessi ad alcuni siti web governativi svizzeri.

Nel video il resoconto della seconda giornata della corrispondente di Euronews a Davos Méabh Mc Mahon.

Il discorso del segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres

Tra i discorsi che hanno aperto la giornata quello di Guterres che, oltre a rinnovare l'appello per un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, ha parlato delle "minacce esistenziali poste da un caos climatico inarrestabile e dallo sviluppo impetuoso e senza controllo dell'intelligenza artificiale". 

"Il settore privato è all'avanguardia in termini di competenze e risorse in materia di intelligenza artificiale. Abbiamo bisogno del vostro pieno coinvolgimento nel nostro impegno multilaterale per sviluppare un modello di governance che sia adattivo e aperto a tutti. E credo che le Nazioni Unite dovrebbero svolgere un ruolo centrale", ha detto il segretario generale Onu in merito alla regolamentazione dell'intelligenza artificiale. 

"Occorre che i governi collaborino urgentemente con le aziende tecnologiche sui quadri di gestione del rischio per l'attuale sviluppo dell'IA e sul monitoraggio e la mitigazione dei danni futuri. E serve uno sforzo sistematico per aumentare l'accesso all'intelligenza artificiale in modo che le economie in via di sviluppo possano beneficiare del suo enorme potenziale. Dobbiamo colmare il divario digitale invece di approfondirlo", ha aggiunto. 

Riflettendo sulla COP28 di Dubai, conclusasi da poco, ha chiesto l'eliminazione graduale dei combustibili fossili, che è "essenziale e inevitabile" per evitare una catastrofe climatica globale. "Vorrei essere ancora una volta molto chiaro: l'eliminazione graduale dei combustibili fossili è essenziale e inevitabile. Nessuna propaganda o tattica intimidatoria potrà cambiare la situazione. Speriamo che non arrivi troppo tardi", ha detto Guterres. 

Gli interventi di Emmanuel Macron e Pedro Sanchez

Mercoledì alcuni leader europei hanno preso una breve pausa dai problemi nazionali e hanno cercato di corteggiare il mondo dell'economia e della tecnologia. Il primo ministro spagnolo Pedro Sanchez si è rivolto ai centinaia di stakeholder presenti chiedendo il loro aiuto. 

"Vi chiedo di impegnarvi. Aiutateci a elevare il potere d'acquisto dei lavoratori, a frenare l'emergenza climatica, a rivendicare le norme internazionali e a difendere la democrazia e a lottare contro l'involuzione rappresentata dall'ondata reazionaria che percorre il mondo. In sintesi, aiutateci a dare alla gente una vita migliore", ha detto dal palco principale del Forum. 

Il premier socialista ha anche fatto appello a porre fine alle guerre in Ucraina e Gaza, "dove si sta decidendo la futura stabilità del mondo, mentre parliamo". "Non possiamo sbagliarci come ci siamo sbagliati altrove", ha detto Sanchez. "Dobbiamo essere coerenti e difendere gli stessi principi e valori dove e quando vengono infranti. Dobbiamo dare impulso al dialogo, allo stato di diritto, alla pace", ha aggiunto. 

Il presidente francese Macron ha chiesto più collaborazione globale, innovazione e un'Unione Europea forte. Soprattutto, ha lanciato un appello agli europei affinché emettano nuove forme di debito comune per investire nelle "grandi priorità d'avvenire" della nostra Unione. “Penso che dobbiamo fare molto di più - ha detto Macron - Servono maggiori investimenti pubblici europei, forse osando di nuovo degli eurobond” su alcune grandi priorità, come la difesa comune. 

Le parole contro il socialismo del neo presidente argentino

Javier Milei, alla sua prima apparizione all'estero, si è lanciato in una difesa del capitalismo e del libero mercato. "Sono qui oggi per dirvi che l'Occidente è in pericolo a causa del socialismo”, ha detto. 

“Purtroppo negli ultimi decenni, spinti da un’idea benpensante di voler aiutare il prossimo o per il desiderio di appartenere a una casta privilegiata, i principali leader del mondo occidentale hanno abbandonato il modello della libertà per abbracciare diverse versioni del collettivismo", ha aggiunto il leader della destra ultraliberista argentina, sostenendo che l'agenda ambientale e quella di genere, "nocive per la società e la crescita economica", sono invenzioni dei socialisti a fronte del fallimento del loro modello sociale. 

Per Milei, i neo-marxisti hanno saputo conquistare il buonsenso comune e queste idee hanno pervaso tutte le istituzioni, dalle università fino alle organizzazioni internazionali, e quest'ultima è "la conseguenza più grave".

L'appello di Papa Francesco

È intervenuto anche Papa Francesco, con un messaggio. Le guerre sono frutto delle ingiustizie che devono essere affrontate è il suo appello. 

Porre fine ai conflitti "richiede qualcosa di più che semplicemente mettere da parte gli strumenti di guerra: richiede di affrontare le ingiustizie che sono le cause profonde dei conflitti", ha detto il Pontefice. 

Tra le ingiustizie "più significative c'è la fame, che continua ad affliggere intere regioni del mondo, anche se altre sono segnate da eccessivi sprechi alimentari". Poi lo sfruttamento delle risorse naturali, che continua ad arricchire alcuni Paesi lasciando invece"intere popolazioni, che sono i naturali beneficiari di queste risorse, in uno stato di indigenza e povertà". E infine il "diffuso sfruttamento forzato di uomini, donne e bambini che lavorano per salari bassi e sono privati di reali prospettive di sviluppo personale e di crescita professionale".

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