Trading on terror: l'inchiesta sui profitti degli attacchi di Hamas

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Di Doloresz Katanich Agenzie:  Reuters
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Questo articolo è stato pubblicato originariamente in inglese

Le autorità israeliane stanno indagando su un'insolita attività commerciale avvenuta pochi giorni prima degli attacchi di Hamas del 7 ottobre.

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Alcuni ricercatori statunitensi hanno individuato un picco "significativo" negli scambi di mercato che speculavano sul declino delle aziende israeliane pochi giorni prima del 7 ottobre, quando i militanti di Hamas hanno attaccato Israele, uccidendo più di 1.200 persone.

Robert Jackson Jr, della New York University, e Joshua Mitts, della Columbia University, sostengono in un rapporto preliminare che alcuni trader potevano essere a conoscenza del piano di Hamas di attaccare Israele e che avrebbero usato queste informazioni per fare profitti sulle borse israeliana e americana.

"I nostri risultati suggeriscono che alcuni trader, informati degli attacchi, hanno tratto profitto da questi tragici eventi", si legge nel rapporto.

Il rapporto, utilizzando i dati della Financial Industry Regulatory Authority (FINRA), ha rivelato che il 2 ottobre c'è stato un improvviso aumento delle transazioni di vendita allo scoperto, che scomettevano contro un importante fondo negoziato in borsa (ETF) legato a società israeliane. Queste operazioni permettono di trarre profitti se le azioni della società, e di conseguenza il suo valore di mercato, diminuiscono.

Ci sono state molte operazioni simili sulle azioni di numerose società israeliane alla Borsa di Tel Aviv (TASE) nei giorni precedenti gli attacchi.

"Secondo il rapporto, le transazioni in quei giorni hanno superato di gran lunga quelle avvenute in numerosi altri periodi di crisi, compresa la recessione seguita alla crisi finanziaria".

Ad esempio, 4,43 milioni di azioni di Leumi, la più grande banca israeliana, sono state vendute allo scoperto nel periodo tra il 14 settembre e il 5 ottobre. Transazioni che hanno prodotto importanti profitti dopo che il prezzo delle azioni di Leumi è sceso di quasi il 9% l'8 ottobre, subito dopo l'attacco.

"Sebbene non si riscontri un aumento complessivo delle vendite allo scoperto di società israeliane nelle borse statunitensi, individuiamo un forte e insolito aumento, poco prima degli attentati, delle negoziazioni di opzioni rischiose a breve scadenza su queste società, che si calmano subito dopo gli attentati", affermano Jackon e Mitts nella relazione.

L'Israel Securities Authority ha dichiarato di essere a conoscenza della questione e che "tutte le parti interessate" stanno indagando, secondo quanto riportato da Reuters.

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