Renault blocca un progetto di riforma della governance di Nissan, che dopo l'arresto dell'ex presidente Carlos Ghosn vuole dotarsi di tre comitati indipendenti
L'alleanza Renault - Nissan traballa. I francesi, proprietari del 43,4% di Nissan, minacciano di bloccare una riforma della governance del partner giapponese, mentre il governo di Parigi cerca di tenere insieme i pezzi dopo il mancato matrimonio con Fca.
Dopo l'arresto dell'ex presidente Carlos Ghosn, accusato di reati fiscali e finanziari, Nissan ha varato una riorganizzazione che introduce tre comitati indipendenti. Il partner francese ora reclama una partecipazione in questi organismi.
"Con il ministro giapponese Seko abbiamo avuto un incontro costruttivo. Condividiamo la volontà di mantenere e valorizzare l'alleanza tra Nissan e Renault", ha detto il ministro dell'Economia francese Le Maire, ricevuto dal suo omologo a Tokyo.
La riorganizzazione dopo l'arresto dell'ex presidente Ghosn
In una lettera il presidente di Renault Jean-Dominique Senard, ha annunciato l'astensione sul progetto di riorganizzazione di Nissan, che richiede un'approvazione dei due terzi dell'assemblea degli azionisti.
Una decisione che i giapponesi definiscono "spiacevole", perché condannerebbe la riforma, da approvare con una maggioranza di due terzi. Il cuore della riorganizzazione prevede l'introduzione di comitati indipendenti - per le nomine, per l'audit e le remunerazioni - per aumentare la trasparenza nella gestione. Renault non commenta, ma per il Financial Times bloccherebbe la riforma temendo che sia un modo per ridimensionare il suo ruolo all'interno dell'alleanza.
Indiscrezioni vedono poi i partner sempre più lontani, non solo geograficamente, con il neopresidente Senard che fino ad ora non è riuscito a ricucire. Anzi, il socio giapponese avrebbe scoperto dell'ipotesi di fusione con Fca solo a contatti già ampiamente avviati.