L'Eurogruppo ha raggiunto un accordo per alleggerire il debito pubblico e per posticipare di 10 anni le scadenze sui pagamenti.
Da questo lunedì la Grecia non sarà piu sotto tutela della Troika, e cioè di Banca Centrale Europea, Fondo Monetario Internazionale e Unione Europea.
L'Eurogruppo ha raggiunto un accordo sull'alleggerimento del debito del Paese.
Atene esce dunque ufficialmente dal terzo programma di salvataggio e ricomincia a finanziarsi da sola sul mercato.
La soddisfazione nelle parole di George Stathakis, ministro greco per l'ambiente e l'energia: "Dopo molto tempo e tanti sacrifici, la Grecia ha affrontato le due principali cause del problema. Mi riferisco all'enorme debito pubblico e agli squilibri della bilancia commerciale. Questi due punti di criticità, che hanno reso devastante la crisi, sono stati curati, anche se il costo è stato elevato".
In tre piani di aiuto successivi la Grecia ha ricevuto circa 289 miliardi di euro di prestiti. Risorse in cambio di riforme e austerità: è il patto imposto a un Paese in default, che in otto anni ha visto sfumare 1/4 del prodotto interno lordo. Ma, dopo i sacrifici, l'economia inizia a risollevarsi, a cominciare dall'occupazione.
"In tre anni la disocupazione è scesa di oltre il 6 per cento e continuirà a diminuire. La mia analisi - dice Effie Achtsioglou, ministro greco del lavoro - è che a settembre 2019 saremo in grado di portare il tasso di disoccupazione alla soglia del 18 per cento. Questo significa dagli 8 ai 9 punti percentuale in meno rispetto al tasso che abbiamo trovato".
La Grecia respira, dunque: l'intesa prevede la dilazione a 10 anni delle scadenze di un debito che ha raggiunto quasi il 180 per cento del Pil. Per alcuni analisti pero la crisi non è risolta, ma solo rinviata.