La rincorsa di Volkswagen nel mercato statunitense è finita ancor prima di cominciare: così un analista dopo l’esplosione dello scandalo delle
La rincorsa di Volkswagen nel mercato statunitense è finita ancor prima di cominciare: così un analista dopo l’esplosione dello scandalo delle emissioni “truccate”.
Secondo l’Environmental Protection Agency (l’agenzia per la protezione dell’ambiente) il dispositivo limitatore degli scarichi avrebbe funzionato solo durante i test anti-inquinamento.
Risultato: stop alle vendite e rischio ritiro per quasi mezzo milione di veicoli con motore diesel usciti dai concessionari dal 2008 ad oggi.
“L’EPA – commenta Sam Abuelsamid di Navigant Research – sta cercando di mandare un messaggio non solo a Volkswagen, ma al comparto nel suo complesso: nessuna scorrettezza sarà tollerata quando si parla di soglie di emissione”.
La reazione sui mercati non si è fatta attendere: lunedì il titolo Volkswagen è arrivato a perdere quasi un quarto del suo valore, bruciando oltre 15 miliardi di euro di capitalizzazione.
Senza contare che ora il produttore di Wolfsburg rischia una multa salatissima: circa 16 miliardi di euro stando all’entità delle irregolarità.
Ma la vicenda rappresenta soprattutto uno smacco per la reputazione del gruppo, irrimediabilmente compromessa nonostante le scuse del numero uno Winterkorn.