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Il Natale di SOS Humanity: migranti in pericolo e volontari sotto minaccia nel Mediterraneo centrale

Migranti in mare soccorsi da SOS Humanity
Migranti in mare soccorsi da SOS Humanity Diritti d'autore  Elisabeth_Sellmeier/SOS Humanity
Diritti d'autore Elisabeth_Sellmeier/SOS Humanity
Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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SOS Humanity denuncia le politiche europee ed italiane che ostacolano il soccorso nel Mediterraneo centrale. Nuova nave Humanity 2 nel 2026, monitoraggio dei diritti umani e resistenza civile con Justice Fleet

Nel 2025 la rotta migratoria più pericolosa del Mediterraneo centrale non è quella più sorvegliata. Tra la Tunisia e Lampedusa si sta consolidando un corridoio marittimo poco monitorato, segnato da naufragi non segnalati e da un vuoto crescente di ricerca e soccorso.

Humanity 2: nuova nave e rafforzamento operativo

Dal punto di vista operativo, l'Ong tedesca SOS Humanity metterà in mare una seconda nave di soccorso, la barca a vela Humanity 2, che potrà ospitare fino a 100 persone a bordo e sarà operativa nell’estate del 2026.

Humanity 2 non è solo una nave di soccorso, ma monitorerà le violazioni dei diritti umani sulla rotta migratoria sempre più frequentata e in gran parte ignorata dalla Tunisia a Lampedusa, al fine di reagire alla preoccupante tendenza delle persone che scompaiono in mare. In un’area vasta come quella del Mediterraneo centrale è fondamentale disporre di più di una sola risorsa.” spiega Till Rummenhohl, direttore generale SOS Humanity.

Sul piano politico, Rummenhohl sottolinea la necessità di un cambio di rotta: "Continueremo a chiedere all’Ue e ai governi europei di agire in conformità con il diritto internazionale del mare e il diritto internazionale. Rafforzeremo e svilupperemo un’intensa attività di lobbying a livello di Unione europea e delle reti di politici nazionali e dell’Ue che difendono i principi umanitari, contro la riforma del sistema di asilo (Ceas) e la riduzione dello spazio per gli aiuti umanitari nel Mediterraneo centrale".

Stiamo lavorando con partner internazionali chiave e Ong (tra cui SOS Children Villages) per unire le forze contro le conseguenze mortali delle politiche di esternalizzazione
Till Rummenhohl
direttore generale SOS Humanity

Attori libici e operazioni sempre più rischiose

Da anni, la sicurezza nel Mediterraneo centrale è peggiorata drasticamente a causa della presenza di diversi attori libici. Le loro manovre imprevedibili e pericolose mettono a rischio le persone in pericolo e sottopongono i nostri equipaggi a forte pressione.

Secondo Rummenhohl, "le operazioni sono diventate sempre più pericolose, soprattutto negli ultimi mesi, come dimostra l’attacco armato senza precedenti contro la nave Ocean Viking di SOS Méditerranée, ma questo è ben lungi dall’essere un evento nuovo: dall’estate del 2024, una proliferazione di nuovi attori sta causando il caos nel Mediterraneo centrale, aumentando il rischio della traversata per le persone in movimento e minacciando la sicurezza degli operatori umanitari coinvolti nelle operazioni di soccorso".

È inaccettabile che oggi un volontario umanitario debba ‘affrontare’ il rischio di trovarsi di fronte ad armi da fuoco e minacce costanti da parte di questi attori libici spesso non identificati in mare
Till Rummenhohl
direttore generale SOS Humanity

Inoltre - aggiunge Rummenhohl - i nostri equipaggi devono assistere sempre più spesso a respingimenti illegali, sapendo che uomini, donne e bambini saranno riportati con la forza in Libia invece di essere soccorsi.

"Tutto ciò ha un impatto drastico sulla salute mentale dei nostri equipaggi. Solo nel 2024 e nel 2025, l’equipaggio della nave di soccorso Humanity 1 ha affrontato quattro diversi incidenti in cui è stato minacciato con parole e armi da fuoco e sottoposto a manovre pericolose, sia durante un’operazione di soccorso che mentre cercava di raggiungere persone in pericolo. Questi attacchi sono stati compiuti dalla cosiddetta Guardia Costiera libica che opera con navi finanziate dall’Ue” denuncia il direttore generale di SOS Humanity.

Volontari di SOS Humanity
Volontari di SOS Humanity Elisabeth Sellmeier/SOS Humanity

Critiche alle politiche italiane ed europee

SOS Humanity denuncia apertamente le politiche che ostacolano il soccorso e la protezione dei migranti: “La politica italiana di portare i sopravvissuti in Albania e di trattenere de facto le persone in cerca di protezione che hanno regolarmente subito violenze, tratta di esseri umani e torture durante la loro fuga e il loro soggiorno in Libia o Tunisia è profondamente disumana e viola i loro diritti fondamentali - dichiara l'Ong - SOS Humanity critica l’accordo come un’altra strategia per eludere la responsabilità dei diritti umani dei rifugiati e minare il sistema europeo e globale di protezione internazionale".

Rummenhohl spiega che l’accordo Italia-Libia e le politiche di esternalizzazione dell’Ue contribuiscono quotidianamente a respingimenti forzati.

Con Justice Fleet abbiamo deciso di interrompere ogni comunicazione con le autorità marittime libiche e continueremo a portare avanti questa alleanza. Continueremo a opporci alla strategia disumana e disfunzionale dell’Ue di cooperare con paesi terzi che non rispettano il diritto internazionale e i diritti umani
Till Rummenhohl
direttore generale SOS Humanity

"Come primo passo, chiediamo la cessazione immediata del memorandum con la Libia” ribadisce SOS Humanity.

Justice Fleet: resistenza civile

La Justice Fleet, fondata nel 2025 da 13 Ong, ha deciso di sospendere le comunicazioni operative con le autorità marittime libiche, considerate illegittime.

“Il 9 dicembre 2025, per la prima volta, la Humanity 1, una nave di soccorso della neonata alleanza Justice Fleet, è stata trattenuta per aver rifiutato di comunicare con il Centro congiunto di coordinamento dei soccorsi libico. La Justice Fleet non riconosce come legittimi gli attori marittimi libici a causa delle loro documentate violazioni dei diritti umani, che costituiscono crimini contro l’umanità".

Chi non ce l'ha fatta
Chi non ce l'ha fatta Elisabeth_Sellmeier/SOS Humanity

Rummenhohl denuncia il fatto che l’Italia abbia imposto il fermo della Humanity 1 nonostante l’equipaggio abbia effettuato i soccorsi nel pieno rispetto del diritto internazionale, mentre - dice il direttore generale - gli attori libici sostenuti dall’Ue continuano a violare la legge impunemente.

SOS Humanity

🏛️

Fondazione: 2015, da cittadini contro le morti nel Mediterraneo

🎯

Missione: Ricerca e soccorso, monitoraggio violazioni dei diritti umani

🛥️

Flotta: Humanity 1; Humanity 2 (estate 2026)

👥

Equipaggio: 28 professionisti e volontari da diversi continenti, incluso team medico e giornalista

💰

Finanziamento: Donatori privati, partnership con ONG (SOS Children Villages, Farmacisti senza frontiere)

🤝

Volontariato: Oltre un terzo dell’equipaggio; spese viaggio, vitto e alloggio coperte dall’organizzazione

🛡️

Justice Fleet: 13 ONG coordinate, sospensione comunicazioni con autorità marittime libiche

I volontari, cuore e impegno per Humanity 1

“Più di un terzo dell’equipaggio è composto da volontari, come l’intero team medico - conclude il direttore generale Rummenhohl - Le posizioni di volontariato non sono retribuite, ma SOS Humanity copre le spese di viaggio, i pasti e l’alloggio. Tutti questi volontari insieme proteggono le persone in mare e rendono SOS Humanity ciò che è".

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