L'Ufficio delle Nazioni Unite contro la droga e il crimine afferma che l'Indonesia è un importante centro di contrabbando di droga, nonostante abbia alcune delle leggi più severe al mondo in materia
Martedì l'Indonesia e i Paesi Bassi hanno concordato il rimpatrio di due cittadini olandesi condannati per traffico di droga in Indonesia, di cui uno rischia la pena di morte e l'altro l'ergastolo.
L'accordo è stato firmato da funzionari di Giacarta e Amsterdam in seguito alla richiesta del re e del ministero degli Esteri olandesi di rilasciare gli uomini, entrambi in cattive condizioni di salute, secondo quanto dichiarato dall'alto ministro della Legge indonesiano, Yusril Ihza Mahendra.
Mahendra, che ha firmato l'accordo durante una cerimonia a Giacarta, ha dichiarato che la richiesta è stata approvata dal presidente indonesiano Prabowo Subianto e che si aspetta che gli uomini vengano restituiti ai Paesi Bassi l'8 dicembre. Anche il Ministro degli Esteri olandese David van Weel ha firmato l'accordo in un evento separato ad Amsterdam, alla presenza di delegazioni di entrambi i Paesi.
Chi sono i due narcotrafficanti rimpatriati nei Paesi Bassi
Il prigioniero nel braccio della morte, Siegfried Mets, 74 anni, è stato condannato per aver partecipato alla spedizione di 600mila pillole di ecstasy dai Paesi Bassi all'Indonesia nel febbraio 2008. È detenuto da 17 anni in un carcere di Giacarta.
L'altro uomo, Ali Tokman, 65 anni, è stato preso in custodia all'aeroporto di Surabaya nel dicembre 2014 dopo che i funzionari doganali hanno trovato poco più di sei chilogrammi di Mdma, una droga psicoattiva. Ha scontato undici anni della sua condanna all'ergastolo.
L'ambasciatore olandese in Indonesia, Marc Gerritsen, ha dichiarato che i Paesi Bassi hanno presentato la richiesta per motivi umanitari e sono "molto grati all'Indonesia per aver permesso a questi due detenuti olandesi di essere più vicini alle loro famiglie".
Il trasferimento concordato illustra la buona cooperazione tra i due Paesi nei settori della giustizia e della legge. L'Indonesia, sotto l'amministrazione del presidente Prabowo, ha rimandato a casa diversi prigionieri stranieri in base ad accordi bilaterali con i rispettivi Paesi.
Tra questi, un cittadino filippino che rischiava la pena di morte per droga, cinque australiani condannati per traffico di eroina e due cittadini britannici che rischiavano anch'essi la pena di morte e l'ergastolo per contrabbando di droga in Indonesia.
L'Ufficio delle Nazioni Unite contro la Droga e il Crimine afferma che l'Indonesia è un importante centro di contrabbando di droga nonostante abbia alcune delle leggi più severe al mondo in materia, in parte perché le organizzazioni internazionali di droga prendono di mira la sua popolazione giovane.
Circa 530 persone sono nel braccio della morte in Indonesia, per lo più per reati legati alla droga, tra cui quasi cento stranieri, secondo i dati del ministero dell'Immigrazione del mese scorso. Le ultime esecuzioni in Indonesia, di un cittadino indonesiano e di tre stranieri, sono state effettuate nel luglio 2016.