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Crisi diplomatica Colombia-Usa: Petro sospende la cooperazione antidroga e accusa Trump di “attacchi extragiudiziali”

Il Presidente colombiano Gustavo Petro parla durante la cerimonia di giuramento del Gen. William Rincon come nuovo direttore della polizia nazionale a Bogotà, Colombia, venerdì 24 ottobre 2025.
Il Presidente colombiano Gustavo Petro parla durante la cerimonia di giuramento del Gen. William Rincon come nuovo direttore della polizia nazionale a Bogotà, Colombia, venerdì 24 ottobre 2025. Diritti d'autore  AP Photo/Ivan Valencia
Diritti d'autore AP Photo/Ivan Valencia
Di Euronews Agenzie: AP
Pubblicato il
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Petro sospende la cooperazione con gli USA nella lotta al narcotraffico: accuse di violazioni dei diritti umani e tensioni storiche tra Washington e Bogotà

Il presidente colombiano Gustavo Petro ha ordinato martedì la sospensione immediata della condivisione di informazioni tra le forze di sicurezza colombiane e le agenzie statunitensi impegnate nella lotta al narcotraffico.

La decisione, comunicata con un messaggio su X, arriva mentre cresce il conflitto diplomatico con l’amministrazione del presidente statunitense Donald Trump, accusata da Petro di aver condotto attacchi letali in acque internazionali contro imbarcazioni sospettate di trasportare droga.

Petro sostiene che almeno alcune delle vittime non fossero narcotrafficanti, ma civili, e chiede che Trump venga indagato per presunti crimini di guerra. “La lotta alla droga deve essere subordinata ai diritti umani del popolo caraibico”, ha dichiarato.

Secondo dati forniti dalla stessa amministrazione Trump, da agosto almeno 75 persone sarebbero state uccise in operazioni militari condotte da unità navali statunitensi nei Caraibi e nel Pacifico.

Le operazioni, inizialmente concentrate vicino alle coste del Venezuela, si sarebbero estese recentemente al largo del Messico. Alcuni osservatori e Ong hanno paragonato tali azioni a esecuzioni extragiudiziali, poiché le imbarcazioni vengono colpite senza processo o tentativi di arresto.

Una rottura storica nella cooperazione Colombia-Usa

La decisione di Petro segna un cambio radicale rispetto alla tradizionale politica colombiana. Per oltre 40 anni, Colombia e Stati Uniti hanno mantenuto una stretta alleanza nella guerra alla droga.

  • Nel 1999, con il Plan Colombia, Washington investì oltre 10 miliardi di dollari in assistenza militare e programmi di sicurezza.
  • Per anni la Colombia è stata il principale alleato Usa in Sud America e il maggiore beneficiario di fondi militari nella regione.Gli Stati Uniti sono storicamente il primo mercato di destinazione della cocaina prodotta in Colombia.

Durante questo periodo, la collaborazione tra i due Paesi è stata caratterizzata da operazioni congiunte di intelligence, estradizioni di capi del narcotraffico negli Stati Uniti e campagne di eradicazione forzata delle coltivazioni di coca.

Petro, primo presidente di sinistra nella storia della Colombia, ha messo in discussione questa impostazione sin dal suo insediamento nel 2022, criticando la strategia statunitense definendola “fallimentare e disumana”.

Accuse incrociate

L’amministrazione Trump ha reagito duramente alle posizioni di Petro.

A ottobre, Washington ha imposto sanzioni finanziarie al presidente colombiano e ai membri della sua famiglia, accusandolo di non contrastare adeguatamente i cartelli della droga.

Il Segretario del Tesoro Scott Bessent ha dichiarato: “Petro ha permesso ai cartelli di prosperare e si rifiuta di fermare questa attività.”

Petro sostiene invece che la strategia Usa persegua contadini poveri che coltivano coca, lasciando intatti i flussi finanziari dei cartelli e il riciclaggio di denaro. Domenica ha incontrato i familiari di un pescatore colombiano ucciso in uno degli attacchi statunitensi: “Poteva trasportare pesce o cocaina, ma non era stato condannato a morte.”

La Casa Bianca non ha ancora commentato ufficialmente le accuse del presidente colombiano.

Escalation nel Caribe e timori del Venezuela

Il conflitto diplomatico si inserisce in un contesto più ampio di tensioni regionali. Gli Stati Uniti hanno rafforzato la presenza militare nell’area dispiegando otto navi da guerra, un sottomarino, jet da combattimento e unità di marines nel sud dei Caraibi.

Il governo venezuelano, già ai ferri corti con Washington, ha definito la mossa una minaccia alla propria sovranità. Il ministro della Difesa Vladimir Padrino López ha annunciato esercitazioni militari e ha mostrato in televisione un sistema missilistico terra-aria posizionato a Caracas.

Una nuova dottrina latina sulla droga?

La rottura della cooperazione con Washington potrebbe avere conseguenze profonde: riduzione degli scambi di intelligence; possibile aumento della tensione nei rapporti bilaterali; ridefinizione del ruolo della Colombia nella strategia antidroga Usa.

Petro sostiene un approccio alternativo, basato sulla regolamentazione del mercato della coca, sul contrasto ai flussi finanziari del narcotraffico e sulla protezione dei diritti umani.

La crisi attuale potrebbe segnare l’inizio di un nuovo capitolo nella politica antidroga del continente americano.

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