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Sospetto narcotraffico, gli Usa giustificano un nuovo attacco a una nave

Donald Trump parla ai giornalisti durante un volo sull'Air Force One dalla sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida alla Joint Base Andrews, il 30 novembre 2025
Donald Trump parla ai giornalisti durante un volo sull'Air Force One dalla sua tenuta di Mar-a-Lago in Florida alla Joint Base Andrews, il 30 novembre 2025 Diritti d'autore  Copyright 2025 The Associated Press. All rights reserved.
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Di Christina Thykjaer
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La Casa Bianca ha confermato di aver effettuato un nuovo attacco contro una nave collegata al Venezuela e ne ha difeso la legalità, mentre cresce la pressione del Congresso per chiarire il presunto ordine di "non lasciare nessuno a bordo" e il ruolo del segretario alla Difesa Pete Hegseth

La Casa Bianca ha confermato lunedì 1 dicembre che gli Stati Uniti hanno effettuato un secondo attacco ai superstiti di una prima operazione nei Caraibi, in cui era stata intercettata un'imbarcazione sospettata di attività di traffico di droga.

L'addetta stampa di Trump, Karoline Leavitt, ha difeso la legittimità dell'azione e Washington ha sollevato il segretario alla Difesa Pete Hegseth da ogni responsabilità, nel bel mezzo dell'avvio di indagini da parte del Congresso, con diverse commissioni repubblicane che hanno annunciato un esame approfondito dei raid.

Le rivelazioni del Washington Post

La polemica è esplosa dopo che il quotidiano statunitense "The Washington Post" ha rivelato che due persone erano rimaste vive a seguito del primo attacco. Così, è stato ordinato un secondo attacco per eseguire una presunta istruzione di "non lasciare nessuno a bordo". Il che fa sorgere dubbi sulla legalità dell'operazione. Hegseth aveva liquidato le notizie come "fake news".

L'amministrazione Trump sostiene di aver agito per autodifesa distruggendo navi che presumibilmente trasportano sostanze stupefacenti negli Stati Uniti.

Le prossime mosse di Trump

Lunedì Trump si riunirà con i suoi consiglieri per valutare la strategia da adottare nei confronti del Venezuela, nel contesto di un ampio dispiegamento militare statunitense nei Caraibi e di una crescente escalation della sua retorica contro il governo di Nicolas Maduro.

L'incontro avrà luogo poche ore dopo che lo stesso Trump ha confermato di aver avuto una conversazione telefonica con il presidente venezuelano, senza fornire però dettagli sul suo contenuto. L'incontro coincide anche con il suo ordine di considerare "chiuso nella sua interezza" lo spazio aereo intorno al Venezuela: una misura che ha generato gravi preoccupazioni a Caracas e ha portato diverse compagnie aeree, tra cui la spagnola Iberia, a sospendere tutte le operazioni nel Paese fino al 31 dicembre.

Secondo i media statunitensi, l'incontro mira a definire i prossimi passi, sia diplomatici che militari, nella cosiddetta "campagna anti-droga", che comprende già attacchi marittimi a navi presumibilmente legate al traffico di droga dal Venezuela e che, secondo le prime ricostruzioni, hanno causato decine di vittime.

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