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La Repubblica Ceca punta sul nucleare: in arrivo due nuovi reattori a Dukovany entro il 2050

Operai camminano sul sito della centrale nucleare di Dukovany, nella Repubblica Ceca. 21 ottobre 2025.
Operai camminano sul sito della centrale nucleare di Dukovany, nella Repubblica Ceca. 21 ottobre 2025. Diritti d'autore  Petr David Josek/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Diritti d'autore Petr David Josek/Copyright 2025 The AP. All rights reserved
Di Beatrix Asboth
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Un'azienda sudcoreana sta costruendo due nuovi reattori nucleari nella Repubblica Ceca, che porterebbero l'uso dell'energia nucleare nel mix energetico del Paese al 50-60 per cento

La Repubblica Ceca accelera sulla strada dell’energia nucleare e annuncia la costruzione di due nuovi reattori da 1000 megawatt ciascuno presso la centrale di Dukovany. Il progetto, dal valore stimato fino a 19 miliardi di dollari, è stato assegnato alla Korean Hydro & Nuclear Power (Khnp) della Corea del Sud, vincitrice della gara d’appalto internazionale. L’avvio dei lavori è previsto per il 2029.

Secondo Petr Zavodsky, amministratore delegato della centrale di Dukovany, l’espansione nucleare è ormai indispensabile per coprire la crescente domanda energetica del Paese — una tendenza condivisa da tutta l’Europa — e per sostituire progressivamente i combustibili fossili.

“Se prima si usava il carbone per il riscaldamento, ora si deve passare all’elettricità o alle pompe di calore, che necessitano anch’esse di elettricità”, ha spiegato Zavodsky. L’obiettivo è ambizioso: portare l’energia nucleare a rappresentare il 50-60 per cento del mix energetico ceco entro il 2050.

L’Unione europea considera il nucleare una fonte energetica sostenibile e a basse emissioni, utile per centrare gli impegni climatici e ridurre la dipendenza dal carbone. Alcuni Paesi del continente — tra cui Slovacchia, Ungheria e Francia — si sono già posizionati come principali sostenitori di questa tecnologia. Altri, come Danimarca e Italia, stanno valutando un possibile ritorno al nucleare dopo anni di abbandono.

Non mancano tuttavia le critiche. L’organizzazione ambientalista Friends of the Earth sostiene che il nucleare sia troppo costoso e troppo rischioso per rappresentare una soluzione praticabile nel lungo periodo. L’Austria, profondamente segnata dal disastro di Chernobyl del 1986, mantiene una posizione di ferma opposizione a qualsiasi sviluppo nucleare.

La scelta di Praga evidenzia così il crescente dibattito europeo: come garantire un approvvigionamento energetico sicuro, stabile e a basse emissioni, bilanciando necessità economiche, obiettivi climatici e preoccupazioni ambientali. La nuova espansione di Dukovany si inserisce pienamente in questa sfida.

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