Gli Stati Uniti affermano di aver colpito una imbarcazione nel Pacifico orientale legata al traffico di droga: 4 morti a bordo, il bilancio della campagna sale a 61
Il Dipartimento della Guerra degli Stati Uniti ha effettuato mercoledì un nuovo attacco contro un’imbarcazione attribuita al traffico di droga nel Pacifico orientale, causando la morte di quattro persone che si trovavano a bordo dell’imbarcazione.
Si tratta della 15esima nave distrutta dagli Usa in questa campagna, e i quattro morti portano il bilancio complessivo a 61.
Il Segretario alla Guerra Pete Hegseth ha confermato l’operazione tramite il suo account X, spiegando che i servizi di intelligence avevano identificato l’imbarcazione e accertato che stava "transitando su una rotta nota del traffico di droga e trasportava narcotici". Ha inoltre definito i quattro morti come "narcoterroristi maschi".
15 navi distrutte, 61 morti nella campagna militare
Con questo nuovo attacco, le forze statunitensi hanno distrutto un totale di 15 navi in acque internazionali collegate ad attività di narcotraffico. Metà di queste operazioni sono avvenute nel Pacifico, le altre nei Caraibi.
La campagna del United States Southern Command si era inizialmente concentrata sui Caraibi, in particolare nelle acque venezuelane, per poi estendersi nel Pacifico orientale alla ricerca di traffici che transitano verso gli Stati Uniti.
La scorsa settimana, Trump ha alzato la tensione assicurando che non esclude di colpire obiettivi terrestri in Venezuela e Colombia, sempre legati al traffico di droga. Ha aggiunto che, qualora procedesse con tali manovre di terra, informerà preventivamente il Congresso.
Questioni di legalità e implicazioni internazionali
Le operazioni militari statunitensi contro imbarcazioni sospette nel traffico di droga sollevano interrogativi legali e diplomatici: alcune fonti specializzate sottolineano che l’uso della forza letale in acque internazionali, senza un chiaro coinvolgimento in attacchi armati diretti contro gli Stati Uniti, potrebbe violare il diritto internazionale.
In particolare, in precedenti attacchi è stata citata l’etichetta di "organizzazione terroristica straniera" per i cartelli della droga, ma mancano dettagli completi sull’evidenza presentata.