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Germania, Merz: sostegno all’Ucraina coi beni russi congelati e piano Draghi per rilanciare l’Europa

Il cancelliere federale Friedrich Merz (CDU) terrà oggi una dichiarazione di governo al Bundestag
Il cancelliere federale Friedrich Merz (CDU) rilascia oggi una dichiarazione di governo al Bundestag Diritti d'autore  AP Photo
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Di Franziska Müller
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Prima del vertice Ue, il cancelliere tedesco Friedrich Merz rilancia sui prestiti all’Ucraina dai beni russi congelati e invita a implementare il piano Draghi per aumentare la competitività e la crescita europea

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Prima che si rechi a Bruxelles la prossima settimana per il vertice dell'Ue, il cancelliere federale Friedrich Merz (Cdu) affronta al Bundestag una serie di questioni su cui non c'è consenso unanime. All'ordine del giorno, tra le altre cose, il dibattito sul servizio militare. Le posizioni della Germania non sono univoche, così come è divisivo il tema della sicurezza del livello pensionistico.

Il governo è tuttavia compatto sull’obiettivo strategico: rafforzare la Bundeswehr, che dovrebbe passare dagli attuali 183.000 a 260.000 effettivi nei prossimi anni, anche in risposta alla nuova situazione di sicurezza in Europa dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Il cancelliere Friedrich Merz ha ribadito in una dichiarazione al parlamento che la Germania punta a rendere la Bundeswehr "la forza armata convenzionale più potente dell’Unione europea".

"Vogliamo essere in grado di difenderci — ha detto — affinché non dobbiamo mai trovarci costretti a farlo". Le questioni ancora controverse saranno discusse nelle prossime settimane con audizioni di esperti e nelle commissioni parlamentari. L’obiettivo è approvare il nuovo servizio militare entro il 1° gennaio.

"Pace attraverso la forza, sì all'uso dei beni russi congelati"

Sul fronte internazionale, al vertice europeo del 23 e 24 ottobre si discuterà della guerra in Ucraina, della minaccia della Russia e della situazione in Medio Oriente. Il cancelliere ha ribadito che "la pace è possibile soltanto dove c'è una forza politica economia e militare. Solo la forza tutela la pace".

In relazione alla guerra in Ucraina, Merz sostiene la necessità che l'Unione europea sfrutti i beni russi congelati per erogare 140 miliardi di euro di prestiti all'Ucraina.

"Questi fondi aggiuntivi saranno utilizzati esclusivamente per finanziare equipaggiamenti militari - ha dichiarato Merz al parlamento tedesco - Erogati in tranche, garantirebbero la resilienza militare dell'Ucraina per gli anni a venire". I prestiti saranno senza interessi, ha aggiunto il cancelliere, e saranno rimborsati solo "una volta che la Russia avrà pagato le riparazioni a Kiev".

I beni congelati della banca centrale russa sono per lo più detenuti dall'organizzazione internazionale di depositi Euroclear in Belgio. Tuttavia diversi governi dell'Ue si oppongono da tempo al sequestro totale dei beni, preoccupati che ciò possa minare la fiducia nell'euro. Merz ha affermato che i diritti di proprietà non devono essere violati e che lo status giuridico dei beni congelati non deve essere modificato.

Il mese scorso, gli ambasciatori dell'Ue hanno discusso una complessa proposta della Commissione che prevedeva di prendere in prestito fondi da Euroclear prima di prestarli all'Ucraina. In base a tale proposta, gli Stati membri dell'Ue dovranno rimborsare Euroclear se la Russia dovesse recuperato i beni senza ricompensare Kiev.

Invito a non lasciare nel cassetto il piano Draghi

Parlando al Bundestag, Friedrich Merz ha anche esortato a non lasciare "nei cassetti dell’Unione europea" i rapporti di Enrico Letta e Mario Draghi. Il cancelliere ha invitato a implementare le proposte contenute nei due documenti sulla competitività europea.

Il leader tedesco ha richiamato gli impulsi dei due rapporti sulla "necessità di incrementare la produttività in Europa" per favorire la crescita, ribadendo che non esiste un problema di comprensione, ma un "problema di attuazione" e di eccessiva regolamentazione. Il cancelliere ha annunciato la collaborazione con Bruxelles per semplificare le norme, ricordando che è in gioco la competitività dell’Unione. In particolare, ha citato la relazione Draghi, che mette in luce i punti deboli dell’economia europea.

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