Maltrattamenti e umiliazioni da parte delle autorità israeliane denunciati dagli italiani rientrati nella notte tra sabato e domenica e dagli spagnoli rientrati a Madrid
I primi 26 cittadini italiani sono rientrati nella notte tra sabato e domenica.
Il servizio penitenziario israeliano ha informato gli avvocati di Adalah, l'organismo legale del movimento Global Sumud flotilla che oggi saranno espulsi circa 170 attivisti.
Tra questi è previsto il rientro degli ultimi 15 italiani. "Partiranno con un volo charter per Atene - spiega il ministro degli Esteri Tajani -. Saranno assistiti dalla nostra ambasciata sia alla partenza e poi in Grecia nel trasferimento verso l'Italia".
Partiranno oggi dall'aeroporto di Eilat, che si trova vicino al centro in cui sono detenuti gli attivisti. Hanno anche riferito che tra i cittadini che voleranno ad Atene c'è Greta Thunberg, che è stata oggetto di accuse di maltrattamenti da parte delle autorità israeliane.
Hanno anche riferito che tra i cittadini che voleranno ad Atene c'è Greta Thunberg, che è stata oggetto di accuse di maltrattamenti da parte delle autorità israeliane.
Gli avvocati di Adalah denunciano "gravi abusi subiti": detenuti in celle sovraffollate, alcuni costretti a dormire sul pavimento, scorte di acqua e cibo insufficienti.
Secondo le dichiarazioni raccolte negli ultimi due giorni dai primi italiani rientrati, ai fermati sarebbero stati negati anche i farmaci salvavita
Siamo stati maltrattati"
Abusi e umiliazioni sono stati lamentati anche dagli attivisti spagnoli arrivati a Madrid domenica.
"Gli abusi fisici e psicologici si ripetevano quotidianamente. Siamo stati picchiati, trascinati. Siamo stati bendati. Siamo stati ammanettati", ha dichiarato ai giornalisti l'attivista Rafael Borrego.
I primi 21 spagnoli sono stati rimpatriati dopo aver firmato un documento che riconosceva che erano entrati illegalmente in Israele, ha spiegato il ministro degli Esteri spagnolo Jose Manuel Alvarez.
Altri 28 che si sono rifiutati di firmare rimangono in Israele e si prevede che la loro detenzione continui.