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Spagna, smantellata rete di sfruttamento sessuale: liberate 162 donne, 37 arresti

Una donna maltrattata.
Una donna maltrattata. Diritti d'autore  Shutterstock. Tinnacorn Jorruang
Diritti d'autore Shutterstock. Tinnacorn Jorruang
Di Christina Thykjaer & Euronews en español
Pubblicato il
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Un’operazione congiunta delle forze dell’ordine spagnole ha sgominato un’organizzazione criminale che sfruttava donne sudamericane in centri massaggi camuffati. Arrestati 37 membri, sequestri per centinaia di migliaia di euro

Una vasta rete dedita allo sfruttamento sessuale è stata smantellata in Spagna grazie a una maxi-operazione condotta congiuntamente da Polizia nazionale, Guardia civile e Sorveglianza doganale. Le retate, scattate in sette province, hanno portato alla liberazione di 162 donne e all’arresto di 37 persone, nove delle quali già in custodia cautelare.

L’organizzazione agiva tramite immobili ristrutturati e trasformati in falsi centri massaggi, dove le vittime — per lo più sudamericane in condizioni di forte vulnerabilità — venivano costrette a prostituirsi. Reclutate sia in Spagna che nei Paesi d’origine, spesso prive di permessi di soggiorno o lavoro, le donne venivano facilmente soggiogate dai loro sfruttatori.

Nel corso dell’operazione, che ha interessato Valencia, Alicante, Castellón, Barcellona, Malaga, Murcia e Tarragona, sono state eseguite 39 perquisizioni. Gli agenti hanno sequestrato 141.000 euro in contanti, tre veicoli, oltre 60 conti bancari, beni immobili e materiale informatico legato all’attività dei bordelli.

Le indagini hanno svelato condizioni di vita drammatiche per le donne, sottoposte a controllo 24 ore su 24: isolate in stanze dove ricevevano i clienti, uscivano solo due ore al giorno, spesso dormendo negli stessi letti usati per le prestazioni sessuali. Ogni struttura disponeva di personale incaricato della sorveglianza, della riscossione dei pagamenti, della gestione telefonica e, in alcuni casi, della somministrazione di droga.

Le autorità hanno documentato una rete strutturata su tre livelli: al vertice, i leader, legati da vincoli familiari o sentimentali e titolari degli immobili; a seguire, coordinatori e riscossori; infine, i gestori operativi, autisti e fornitori di stupefacenti. La rete, nata nella Comunità Valenciana, aveva iniziato a espandersi anche in Catalogna, Murcia e Andalusia.

Fondamentale, per avviare l’indagine, è stata la fuga di tre donne che hanno denunciato l’esistenza della rete. La loro testimonianza ha permesso di portare alla luce un sistema ben organizzato e mimetizzato sotto una parvenza di legalità. In parallelo, l’Agenzia delle Entrate ha aperto un’inchiesta patrimoniale sul riciclaggio di denaro, rinvenendo contabilità dettagliata e documenti finanziari.

Le autorità stanno ora lavorando per sequestrare i beni riconducibili agli indagati, mentre proseguono gli interrogatori per definire i singoli ruoli all’interno dell’organizzazione.

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