Donald Trump riceve a Washington il capo della Nato Mark Rutte. Al centro dell’incontro: armi avanzate per l’Ucraina, sanzioni record contro la Russia e la sfida al blocco energetico filo-Mosca
Una visita dal peso geopolitico enorme. Il segretario generale della Nato, Mark Rutte, è atteso a Washington per una serie di colloqui con le alte sfere del potere americano. Ad accoglierlo sarà il presidente degli Stati Uniti Donald Trump, in un momento in cui il presidente è tornato sulla scena internazionale con dichiarazioni che scuotono gli equilibri della guerra in Ucraina.
La missione di Rutte prevede un potenziale cambio di paradigma nella fornitura di armi a Kiev, nuove sanzioni contro Mosca e un rafforzamento del legame transatlantico.
L’arsenale Nato verso l’Ucraina: il piano Trump
Nelle ultime ore Trump ha preannunciato un’iniziativa senza precedenti: fornire armamenti avanzati agli alleati europei della Nato, che a loro volta potrebbero trasferirli all’Ucraina.
Un’operazione che aggirerebbe parte delle complessità logistiche e legislative che hanno rallentato gli aiuti a Kiev negli ultimi mesi. "Invieremo vari pezzi di armi molto sofisticate e loro ci pagheranno al 100 per cento", ha dichiarato il presidente, precisando che gli alleati si faranno carico integralmente dei costi.
Il segretario di Stato Marco Rubio ha aggiunto che parte delle armi richieste da Kiev sono già stoccate in Europa e che basterebbe un via libera politico per sbloccarne l’utilizzo immediato. Il piano si presenta come un’accelerazione netta del sostegno militare occidentale, in un momento in cui le truppe ucraine affrontano un’offensiva russa senza precedenti.
La guerra si avvicina al punto di rottura: l’avvertimento di Graham
A indicare che l’orologio della guerra in Ucraina sta correndo verso un punto di svolta è stato il senatore repubblicano Lindsey Graham, tra i più stretti alleati politici di Trump. "Putin ha fatto un errore fatale nel sottovalutare Trump", ha affermato, lasciando intendere che nelle prossime settimane potrebbe esserci un’escalation nel sostegno occidentale a Kiev.
Graham ha promesso “livelli record” di invio di armamenti, aggiungendo che l’obiettivo è forzare Mosca a sedersi a un tavolo negoziale in posizione di debolezza. Parole che confermano un rinnovato protagonismo americano nella gestione del conflitto, dopo mesi di incertezza e divisioni interne al Congresso.
Sanzioni estreme alla Russia
Ma il dossier militare non è l’unico sul tavolo. Trump è sotto pressione da entrambe le ali del Congresso e dagli alleati europei per varare un nuovo pacchetto di sanzioni che possa colpire duramente la macchina economica russa.
Tra le proposte più discusse c’è l’introduzione di una tariffa del 500 per cento sui beni importati da Paesi che continuano ad acquistare petrolio, gas, uranio e altre materie prime da Mosca.
Una misura che andrebbe a colpire frontalmente giganti come Cina, India e Brasile, tuttora partner fondamentali per l’export energetico russo. La strategia mira a spezzare il flusso di denaro che sostiene l’apparato militare del Cremlino, sfruttando l’arma economica per mettere Mosca in ginocchio.
Rutte, tra diplomazia e deterrenza
Il viaggio di Rutte negli Stati Uniti si inserisce in un momento chiave per l’Alleanza Atlantica, chiamata a rinnovare la propria credibilità militare e diplomatica in un contesto globale sempre più polarizzato.
L’incontro con Trump, ma anche con il segretario di Stato Marco Rubio, il segretario alla Difesa Pete Hegseth e altri membri del Congresso, sarà l’occasione per consolidare la linea comune dell’Occidente e per definire il nuovo equilibrio strategico tra Europa e Stati Uniti.