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Azerbaigian mette in carcere giornalisti di Sputnik in un'escalation di tensioni con la Russia

Bakir Safarov, cittadino azero accusato di omicidio nell'ambito di un'indagine russa su omicidi che hanno suscitato indignazione in Azerbaigian, assiste a un'udienza a Ekaterinburg
Bakir Safarov, cittadino azero accusato di omicidio nell'ambito di un'indagine russa su omicidi che hanno suscitato indignazione in Azerbaigian, assiste a un'udienza a Ekaterinburg Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Sasha Vakulina
Pubblicato il
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Negli ultimi giorni Azerbaigian e Russia hanno dato vita a un'escalation di operazioni di polizia e misure giudiziarie. Le relazioni tra i due Paesi hanno raggiunto il minimo storico, dopo un disastro aereo lo scorso Natale

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Il direttore esecutivo e il caporedattore dell'agenzia di stampa statale russa Sputnik in Azerbaigian sono stati condannati martedì a quattro mesi di carcere, all'indomani dell'irruzione della polizia di Baku nella sede dell'agenzia, in quella che sembra essere una rapida escalation tra i due Paesi.

Secondo le autorità azere, i due sono stati giudicati colpevoli di frode e altri due capi d'accusa, ha riferito il canale di notizie azero AnewZ. L'agenzia Apa aveva riferito in precedenza che due dipendenti del Servizio di sicurezza federale russo (Fsb) erano tra le sette persone arrestate dopo l'irruzione negli uffici di Sputnik Azerbaijan, che fa parte del gruppo Rossiya Segodnya, controllato dal governo di Mosca.

Un altro medium statale russo, Ruptly, ha riferito anche che uno dei suoi redattori è stato arrestato, dopo avere tentato di filmare l'azione della polizia negli uffici di Sputnik.

Il ministero degli Interni dell'Azerbaigian ha pubblicato un video che mostra gli agenti che conducono due uomini in manette verso i furgoni della polizia.

Gli arresti a Baku seguono quelli di Ekaterinburg

Le tensioni tra l'Azerbaigian e la Russia si sono acuite negli ultimi giorni dopo la detenzione di oltre 50 azeri a Ekaterinburg in seguito a raid dell'Fsb venerdì scorso.

Due persone, i fratelli Huseyn e Ziyaddin Safarov, sono morti durante quell'operazione e altre tre sono rimaste gravemente ferite. La Russia ha affermato che gli arresti fanno parte di un'indagine per omicidi risalenti ai primi anni 2000.

AnewZ ha riportato che la notizia dei raid negli Urali ha scatenato indignazione e richieste di giustizia tra gli azeri che sostengono di essere vittime di abusi e e di profilazione etnica in Russia.

Alcuni detenuti hanno affermato che le confessioni sono state ottenute con la forza, comprese pressioni sui familiari.

Esperti forensi hanno rivelato che i cittadini azeri uccisi durante i raid a Ekaterinburg sono morti per traumi da corpo contundente e non per ferite da arma da fuoco, sollevando ulteriori interrogativi sulle circostanze del loro decesso.

Il ministero degli Esteri dell'Azerbaigian ha condannato l'operazione come "brutale e ingiustificata" e ha invitato le autorità russe a "condurre un'indagine urgente sulla questione e ad assicurare alla giustizia gli autori di questa inaccettabile violenza il prima possibile".

L'Azerbaigian ha anche convocato il rappresentante diplomatico russo a Baku, si è ritirato da colloqui bilaterali con Mosca e ha cancellato per protesta tutti gli eventi culturali in programma.

"In risposta alle uccisioni mirate ed extragiudiziarie e agli atti di violenza contro gli azeri basati sulla loro etnia e considerando la natura sistematica di tali incidenti negli ultimi tempi tutti gli eventi culturali programmati in Azerbaigian che coinvolgono enti statali e privati russi sono stati cancellati", ha dichiarato il ministero della Cultura azero in un comunicato.

Sputnik era già stata chiusa in Azerbaigian

A febbraio, il governo azero ha ordinato la chiusura della sede locale dell'agenzia di stampa, Sputnik, che però ha continuato a operare, anche se con personale ridotto.

Sebbene l'accreditamento dell'agenzia sia stato ufficialmente revocato a febbraio, il ministero degli Interni di Baku ha dichiarato che Sputnik Azerbaigian ha continuato a operare utilizzando fonti di finanziamento illegali.

Il direttore di Rossiya Segodnya, Dmitry Kiselev, ha dichiarato che Sputnik e i funzionari azeri hanno cercato di trovare un accordo temporaneo che permettesse all'agenzia di continuare a lavorare a Baku.

Kiselev è spesso nella cronaca nazionali per i suoi appelli alla distruzione dell'Ucraina e dell'Europa. In merito agli arresti di lunedì, li ha definiti su Telegram un "passo deliberato volto a peggiorare le relazioni tra i Paesi".

Sputnik, Ruptly e altri affiliati di Rossiya Segodnya sono ampiamente considerati strumenti di propaganda del Cremlino. Le autorità russe hanno denunciato l'irruzione e la detenzione dell'ufficio statale di Sputnik come "atti ostili da parte di Baku e l'arresto illegale di giornalisti russi".

Le relazioni tra Mosca e Baku si sono raffreddate dopo che a dicembre un aereo di linea azero si è schiantato in Kazakistan, uccidendo 38 delle 67 persone a bordo.

Come riportato in esclusiva da Euronews, le indagini sull'incidente hanno rivelato che il volo 8243 della Azerbaijan Airlines è stato colpito dalla difesa aerea russa sopra Grozny e reso incontrollabile dalla guerra elettronica.

Il presidente dell'Azerbaigian, Ilham Aliyev, ha accusato la Russia di avere cercato di "insabbiare" l'incidente per diversi giorni. Il presidente russo Vladimir Putin si è scusato con Aliyev per quello che ha definito un "tragico incidente", ma non ha riconosciuto la responsabilità di Mosca.

A maggio, Aliyev ha deciso di non partecipare alle celebrazioni per l'80° Giorno della Vittoria della Russia, la celebrazione di Mosca per la sconfitta del nazismo al termine della Seconda guerra mondiale.

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