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Gaza, Israele recupera i corpi di tre ostaggi: “Dovere sacro verso i cittadini”

Una manifestazione per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, a Tel Aviv, il 21 giugno 2025
Una manifestazione per la liberazione degli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, a Tel Aviv, il 21 giugno 2025 Diritti d'autore  Ohad Zwigenberg/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Diritti d'autore Ohad Zwigenberg/Copyright 2025 The AP. All rights reserved.
Di Euronews
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Durante un’operazione notturna nella Striscia di Gaza, Israele ha recuperato i corpi di tre ostaggi: Ofra Keidar, Jonathan Samerano e il sergente Shay Levinson. Herzog: “Un atto morale, andremo avanti fino all’ultimo ostaggio”

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I corpi di tre ostaggi israeliani uccisi, Ofra Keidar, Jonathan Samerano e il sergente maggiore Shay Levinson, sono stati recuperati durante un'operazione congiunta militare e dello Shin Bet nella Striscia di Gaza durante la notte. Lo ha annunciato l'esercito di Israele (Idf).

Restano nelle mani di Hamas 50 osteggi, di 20 ritenuti ancora vivi

L'operazione di recupero dei corpi è stata condotta dalla Divisione di Gaza ed è stata "resa possibile da informazioni precise" ottenute dall'unità del Quartier generale ostaggi dell'esercito, dalla direzione dell'Intelligence militare e dallo Shin Bet, fa sapere lo stesso Idf.

Keidar era stata rapita dal Kibbutz Be'eri, Samerano ucciso dopo essere fuggito dal festival musicale di Nova, mentre Levinson ha perso la vita combattendo al confine di Gaza. I corpi sono stati trasferiti in Israele per l'identificazione presso l'istituto forense di Abu Kabir, e le famiglie sono state informate.

Secondo i dati ufficiali, restano nelle mani di Hamas a Gaza 50 ostaggi, di cui 28 dichiarati morti e 20 ritenuti ancora in vita. Preoccupano inoltre le condizioni di altri due ostaggi su cui permane incertezza.

Herzog: “Chiudere un cerchio doloroso, ma un dovere morale”

"Il recupero dei corpi di Jonathan Samerano, Ofra Keidar e del sergente Shai Levinson è l'adempimento di un dovere sacro e fondamentale tra uno Stato e i suoi cittadini" ha scritto oggi su X il presidente israeliano, Isaac Herzog, commentando l'annuncio del ritrovamento

Il capo di Stato della nazione ebraica ha ringraziato per l'operazione i servizi segreti e l'esercito, nonché tutti i partner coinvolti, sottolineando che "questo è il momento di sciogliere dubbi, chiudere un cerchio doloroso e fare una chiara dichiarazione morale".

Nel suo messaggio, il presidente israeliano ha espresso "le più sentite condoglianze" alle famiglie degli ostaggi, aggiungendo che "l'intero popolo di Israele è addolorato". Herzog ha quindi ribadito l'impegno a "continuare a lavorare instancabilmente e con ogni mezzo per riportare a casa i nostri fratelli e sorelle che sono ancora prigionieri dell'inferno degli assassini, fino all'ultimo".

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