L'esercito israeliano ha confermato nuovi raid venerdì su infrastrutture militari nel centro e nell'ovest dell'Iran. Il governo ha dato ordine di intensificare gli attacchi per indebolire il regime di Teheran. L'Europa tenta la manovra diplomatica a Ginevra
L'Iran è pronto a prendere in considerazione la diplomazia “una volta che l'aggressione sarà cessata”. Lo ha affermato il ministro degli Esteri del Paese Abbas Araghchi al termine dei colloqui con alcuni dei suoi omologhi europei a Ginevra.
Da parte loro, i ministri degli Esteri di Francia, Regno Unito e Germania si sono detti desiderosi di proseguire le discussioni sul programma nucleare di Teheran e su “questioni più ampie”.
Ciò avviene all'ottavo giorno di conflitto aperto tra Iran e Israele, che ha visto decine di nuovi bombardamenti aerei israeliani su siti militari e nucleari in Iran e missili balistici iraniani colpire diverse aree d'Israele.
In precedenza il ministro della Difesa Israel Katz ha annunciato di avere ordinato di "intensificare gli attacchi contro obiettivi a Teheran" per "destabilizzare" il regime iraniano, dai simboli del potere alle milizie paramilitari affiliate al governo.
In attesa che gli Stati Uniti sciolgano le riserve su un intervento diretto nel conflitto, per cui il presidente Trump si è dato due settimane, il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha assicurato che Israele può cavarsela anche da solo.
"Se Trump vuole partecipare o meno, è una sua decisione, lui farà ciò che è meglio per gli Stati Uniti. Io farò ciò che è meglio per Israele", ha detto Netanyahu in una intervista all'emittente israeliana del circuito Kan.
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