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Accordo Usa -Cina a Londra: meno dazi per Pechino, accesso alle terre rare per Washington

Le delegazioni di Stati Uniti e Cina prima dei colloqui a Londra  (9 giugno 2025)
Le delegazioni di Stati Uniti e Cina prima dei colloqui a Londra (9 giugno 2025) Diritti d'autore  Li Ying/Xinhua
Diritti d'autore Li Ying/Xinhua
Di Malek Fouda
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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I colloqui delle due delegazioni a Londra hanno messo a punto l'intesa raggiunta il mese scorso a Ginevra. La guerra commerciale avviata dagli Stati Uniti con il resto del mondo aveva raggiunto un picco di ritorsioni proprio con la Cina, danneggiando l'economia mondiale

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L'accordo commerciale tra Stati Uniti e Cina è “concluso”, ha dichiarato mercoledì Donald Trump, riferendosi all'intesa raggiunta a Londra tra negoziatori dei due Paesi per allentare i dazi voluti dal presidente statunitense sui beni cinesi in cambio dell'esportazione di terre rare da parte del governo di Pechino.

Stati Uniti e la Cina hanno concordato un quadro di riferimento per l'attuazione dell'accordo raggiunto il mese scorso a Ginevra, per risolvere le loro controversie commerciali, iniziate con l'applicazione di tariffe doganali reciproche, arrivate fino alla tripla cifra al culmine di una spirale di ritorsioni.

“Il nostro accordo con la Cina è concluso, in attesa dell'approvazione definitiva da parte del presidente Xi e mia”, ha dichiarato Trump sulla piattaforma Truth Social.

“I magneti completi e tutte le terre rare necessarie saranno forniti in anticipo dalla Cina. Allo stesso modo, forniremo alla Cina ciò che è stato concordato, compreso l'accesso degli studenti cinesi ai nostri college e università", ha scritto il presidente Usa, "otterremo un totale del 55 per cento di dazi, mentre la Cina otterrà il 10 per cento”.

Secondo la Casa Bianca, il 55 per cento rappresenta la somma di un dazio di base del 10 per cento in vigore su quasi tutte le merci mondiali, del 20 per cento imposto al Made in China come ritorsione per la produzione dell'oppioide Fentanyl e infine del 25 per cento di tassazione sull'import dalla Cina deciso durante il primo mandato di Trump alla Casa Bianca.

L'annuncio è arrivato dopo due giorni di discussioni a Londra, serviti per mettere a punto dei negoziati che si erano arenati su un serie di controversie, tra cui il blocco reciproco della fornitura di semiconduttori da un lato e di terre rare dall'altro, sbloccateda una telefonata di Trump e il presidente cinese Xi Jinping la scorsa settimana.

Il vicepremier cinese He Lifeng, a destra, stringe la mano al segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent prima del loro incontro per discutere del commercio tra Cina e St
Il vicepremier cinese He Lifeng, a destra, stringe la mano al segretario al Tesoro statunitense Scott Bessent prima del loro incontro per discutere del commercio tra Cina e St AP Photo

Della delegazione cinese facevano parte Li Wang Wentao, ministro del Commercio cinese, e il vicepremier He Lifeng. La rappresentanza Usa negli incontri alla Lancaster House è stata guidata dal segretario al Commercio, Howard Lutnick, e dal segretario al Tesoro Scott Bessent.

I ministri Li e Lutnick hanno confermato il quadro generale di rimozione delle restrizioni al commercio di materiali critici tra i due Paesi, senza dare dettagli.

Le discussioni tenutesi a Ginevra il mese scorso hanno portato a una pausa di 90 giorni sulla maggior parte dei dazi imposti reciprocamente - arrivati oltre il 100 per cento -durante un crescente conflitto commerciale che ha sollevato preoccupazioni per una potenziale recessione globale.

Martedì la Banca Mondiale ha ridotto le previsioni di crescita globale per il 2025 al 2,3 per cento, affermando che l'aumento dei dazi e l'accresciuta incertezza rappresentano un “ostacolo significativo ” per quasi tutte le economie.

Risorse addizionali per questo articolo • AP

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