Il Giorno di Arafat, seconda giornata del pellegrinaggio Hajj, è considerato il giorno più sacro dell'anno secondo i detti tradizionali del profeta Maometto
Secondo un portavoce del governo saudita oltre un milione e mezzo di fedeli stranieri sono in Arabia Saudita per il pellegrinaggio Hajj di quest'anno.
Lo Hajj è uno dei Cinque Pilastri dell'Islam, un obbligo religioso che comporta rituali e atti di culto che ogni musulmano deve compiere almeno una volta nella vita, se ha i soldi e se è fisicamente in grado di farlo.
Il portavoce del ministero saudita dello Hajj, Ghassan Al-Nuwaimi, ha fornito un numero approssimativo di stranieri al pellegrinaggio di quest'anno, senza dire quanti pellegrini nazionali vi partecipano. L'anno scorso, i pellegrini provenienti dall'estero sono stati oltre 1,6 milioni.
Si tratta di quasi 160mila pellegrini in meno rispetto all'anno scorso e di una cifra ben lontana dal boom pre-pandemia, quando le presenze superavano regolarmente i 2 milioni. Nel 2012 si è registrato uno Hajj da record, con la partecipazione di oltre 3,16 milioni di musulmani.
I rituali del pellegrinaggio Hajj
Mercoledì, primo giorno del pellegrinaggio, i pellegrini si sono riversati ad Arafat. Alcuni di loro hanno affrontato il viaggio a piedi, trasportando i loro bagagli a temperature superiori ai 40 gradi. Le persone si sono fermate a sedersi a terra per riposare o mangiare prima di dirigersi verso i loro accampamenti.
Il Monte Arafat, una collina rocciosa 25 chilometri a sud-est della Mecca, ha un significato immenso nell'Islam. Arafat è menzionato nel Corano ed è il luogo in cui il Profeta Muhammad avrebbe tenuto il suo ultimo sermone durante il suo ultimo Hajj.
Secondo i detti tradizionali del profeta il giorno di Arafat è il più sacro dell'anno, quando Dio si avvicina ai fedeli e perdona i loro peccati.
I pellegrini sono rimasti ad Arafat, in preghiera e riflessione, da dopo mezzanotte fino a dopo il tramonto. Dopo il tramonto di giovedì i pellegrini si sono diretti verso la pianura desertica di Muzdalifah per raccogliere i sassolini che lanceranno al diavolo nel successivo rituale, a Mina, nei tre giorni successivi dello Hajj, quelli di Eid-al-Adha.
L'Arabia Saudita ha speso miliardi di dollari per il controllo della folla e le misure di sicurezza, ma la massa dei partecipanti rende difficile mantenere la situazione sotto controllo. Una delle maggiori sfide dello Hajj negli ultimi anni è stato il caldo.
All'inizio della settimana il ministro della Salute Fahad bin Abdulrahman Al-Jalajel ha rivelato che sono stati piantati 10mila alberi per fornire più ombra come iniziativa governativa per proteggere le persone dalle emergenze mediche legate al caldo.
Ha inoltre aggiunto che la capacità di posti letto negli ospedali è stata notevolmente aumentata e il numero di paramedici e operatori sanitari è triplicato.