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Scontro tra Musk e Trump: “È nei file di Epstein”, l’attacco shock del patron di X

Trump e Musk
Trump e Musk Diritti d'autore  AP Photo
Diritti d'autore AP Photo
Di Stefania De Michele
Pubblicato il Ultimo aggiornamento
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Le tensioni tra Donald Trump ed Elon Musk sfociano in un’accusa esplosiva: “È nei file di Epstein”. Un’accusa senza prove che scuote la politica Usa. Ecco cosa sta succedendo

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Il “bromance” tra Donald Trump ed Elon Musk, celebrato per anni tra cene, tweet di sostegno e miliardi di dollari in donazioni, sembra ormai essere giunto al capolinea. La frattura si è consumata in pochi giorni, a colpi di dichiarazioni pubbliche, post velenosi e una bomba mediatica lanciata da Musk sul social X: l’accusa, senza mezzi termini, che l’ex presidente degli Stati Uniti sia citato nei famigerati “file di Epstein”.

Il primo a rompere l’equilibrio è stato Trump. Durante un incontro nello Studio Ovale con il cancelliere tedesco Merz, il presidente ha dichiarato di essere "molto deluso" da Musk, criticando il suo atteggiamento rispetto al nuovo pacchetto fiscale e definendolo un alleato ormai inaffidabile: "Non so se avremo ancora un buon rapporto", ha detto.

Musk ha immediatamente replicato sulla sua piattaforma, accusando Trump di ingratitudine e rivendicando il proprio ruolo nella vittoria elettorale del tycoon: "Senza di me non avrebbe mai vinto. Che ingratitudine".

Dalla Nasa ai sussidi: le vere ragioni dello scontro

La spaccatura politica ha radici più profonde. Uno dei motivi principali di attrito riguarda la nomina del nuovo capo della Nasa. Musk aveva caldeggiato Jared Isaacman, imprenditore spaziale e suo amico personale. Trump aveva inizialmente accolto il suggerimento, ma ha poi ritirato la nomina quando sono emerse donazioni politiche di Isaacman a candidati democratici. “Abbiamo vinto, e non dobbiamo nominare un democratico”, ha spiegato il presidente.

A peggiorare la situazione è stata la crescente ostilità di Trump verso i veicoli elettrici, sostenendo tagli netti ai sussidi destinati a Tesla. “Cancellare i contratti governativi a Musk farebbe risparmiare miliardi”, ha scritto Trump su Truth Social, lasciando intendere un possibile ridimensionamento delle commesse federali a SpaceX e Tesla.

"Alla luce della dichiarazione del presidente Trump sulla cancellazione dei miei contratti governativi, SpaceX inizierà immediatamente a disattivare la sua navicella spaziale Dragon". Così Elon Musk nell'ennesimo post su X replica al presidente Usa che poco prima su Truth aveva scritto che "il modo più semplice per risparmiare nel nostro bilancio, miliardi e miliardi di dollari, è revocare i finanziamenti e i contratti governativi di Elon".

La bomba di Musk: “Trump è nei file di Epstein”

Ma è stato Musk a calare l’asso più pericoloso. In un post diventato virale, ha scritto: "È il momento di sganciare la bomba più grande: @realDonaldTrump è nei file di Epstein. Questo è il vero motivo per cui non sono stati resi pubblici. Buona giornata, DJT!". L’affermazione è tra le più gravi mai mosse pubblicamente contro Trump da una figura del suo stesso entourage.

I “file di Epstein” si riferiscono a un vasto archivio giudiziario che include registri di volo, agende, testimonianze e documenti relativi al finanziere e criminale sessuale Jeffrey Epstein. Molti nomi di personaggi influenti, tra cui politici, accademici e imprenditori, sono già emersi, ma altri documenti rimangono riservati per motivi legali e di privacy. Musk sostiene, senza fornire prove, che Trump figuri tra i nomi nascosti, e che questa sia la ragione della mancata pubblicazione integrale.

Trump e Musk
Trump e Musk Brandon Bell/2024 Getty Images

Accuse esplosive, prove assenti

Finora, nessuna prova concreta supporta le parole di Musk. Trump, come molte altre personalità pubbliche – tra cui Bill Clinton e il principe Andrea – aveva conosciuto Epstein, ma non è mai stato formalmente accusato di reati legati al caso. La dichiarazione del patron di X appare dunque più come una provocazione politica che una denuncia fondata.

L’obiettivo di Musk potrebbe essere quello di forzare la mano alla giustizia affinché pubblichi tutti i file ancora sotto sigillo. Oppure, più banalmente, potrebbe trattarsi di una vendetta mediatica personale. In ogni caso, l’effetto è immediato: l’accusa rilancia l’attenzione sui lati oscuri della vicenda Epstein e scuote l’opinione pubblica.

Uno scontro senza precedenti

Con toni che ricordano una faida da soap opera, lo scontro tra Musk e Trump ha smesso di essere privato. La loro relazione, una volta celebrata come un’alleanza tra titani dell’economia e della politica, si è trasformata in una guerra aperta, combattuta sui social e in conferenze stampa.

In un’America già polarizzata, l’esplosione di questa faida aggiunge benzina sul fuoco. E se davvero emergeranno dettagli concreti dai file di Epstein, le conseguenze potrebbero andare ben oltre il semplice scontro personale. Potrebbero cambiare, ancora una volta, il destino politico degli Stati Uniti.

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