Soldati israeliani hanno sparato in aria a un posto di blocco del campo profughi di Jenin all'avvicinarsi di circa 25 tra ambasciatori e rappresentanti diplomatici in visita ufficiale. Presente il vice console italiano. L'Idf ha confermato l'accaduto, scusandosi "per l'inconveniente"
Nel primo pomeriggio di mercoledì soldati israeliani hanno sparato colpi di avvertimento in aria durante una visita diplomatica al campo profughi di Jenin, nel nord della Cisgiordania occupata, creando panico fra i diplomatici e scatenando un'ondata di condanne a livello internazionale.
L'accaduto è stato confermato dalle Forze di difesa israeliane (Idf), che hanno fornito la loro versione dei fatti e si sono scusate.
La delegazione, che si trovava sul campo per osservare la situazione umanitaria, era composta da 25 ambasciatori e diplomatici europei, arabi, cinesi, giapponesi, indiani e di altre parti del mondo.
Secondo l'agenzia di stampa palestinese Wafa la delegazione era accompagnata da giornalisti vicino al cancello di ferro posto dall'esercito israeliano all'ingresso orientale del campo quando è ha avvertito gli spari in prossimità.
Tra i diplomatici era presente anche il vice console italiano, che è stato subito contattato dal ministro degli Esteri Antonio Tajani, che ha condannato l'episodio.
Il ministero degli Esteri dell'Anp condanna l'accaduto
Il ministero degli Esteri dell'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato l'incidente e ha chiarito sul suo account X che la delegazione diplomatica internazionale "stava svolgendo una missione ufficiale per osservare e valutare la situazione umanitaria e documentare le violazioni perpetrate dall'esercito israeliano contro il popolo palestinese".
"Il ministero ritiene il governo israeliano pienamente e direttamente responsabile di questo attacco criminale e afferma che tali atti non passeranno inosservati. Questo atto deliberato e illecito costituisce una palese e grave violazione del diritto internazionale", aggiunge il ministero palestinese, chiedendo protezione internazionale per il personale diplomatico che opera in Palestina, come tra l'altro prevede la Convenzione di Vienna del 1961.
Il ministero palestinese ha anche pubblicato alcuni video in cui si vedono i soldati sparare in aria dall'interno del campo profughi e decine di persone scappare verso le proprie auto.
La versione fornita dall'Idf
Un portavoce dell'Idf ha commentato l'incidente affermando che "da una prima indagine risulta che la delegazione si è allontanata dal percorso preconcordato ed è giunta in un'area in cui non era autorizzata a trovarsi. Una forza dell'Idf operativa sul posto ha effettuato colpi di avvertimento. Non ci sono stati né danni né feriti".
Il comunicato afferma che i soldati presenti nell'area "non erano a conoscenza della presenza di una missione diplomatica nelle vicinanze e quindi hanno sparato in aria, non direttamente contro di loro, per allontanarli".
Il portavoce ha poi dichiarato che "saranno immediatamente contattati i rappresentanti dei Paesi coinvolti, e nei prossimi giorni l'Idf condurrà colloqui personali con i diplomatici per aggiornarli sui risultati preliminari dell'indagine".
L'esercito israeliano si è poi scusato, dicendosi "rammaricato" per "aver provocato l'inconveniente".
La condanna dell'Italia
Il ministro degli Esteri italiano Antonio Tajani ha subito espresso la sua condanna, chiedendo a Israele di chiarire le circostanze dell'incidente e osservando che "minacciare i diplomatici è inaccettabile".
Tajani ha fatto sapere su X di aver convocato l'ambasciatore israeliano a Roma per avere chiarimenti ufficiali.
Sempre su X aveva fatto sapere, poco dopo l'episodio, di avere parlato con Alessandro Tutino, vice console d'Italia a Gerusalemme e parte della delegazione in visita a Jenin. Il diplomatico sta bene ed è rientrato in consolato.
Stanno arrivando condanne da tutti i leader del mondo. L'Alta rappresentante dell'Unione europea per gli Affari Esteri Kaja Kallas ha commentato la vicenda durante una conferenza stampa.
"Ho sentito dell'incidente di oggi a Jenin, dove le Forze di difesa israeliane hanno sparato colpi di avvertimento, ma comunque colpi contro un gruppo di diplomatici che si avvicinava al campo profughi. Chiediamo vivamente a Israele di indagare su questo incidente e di portare davanti alla giustizia i responsabili di questo. Qualsiasi minaccia alla vita dei diplomatici è inaccettabile".
"Poiché Israele è anche firmatario della Convenzione di Vienna, ha l'obbligo di garantire la sicurezza di tutti i diplomatici stranieri", ha aggiunto.