Secondo l'esercito sudcoreano, il lancio di giovedì verso il Mare del Giappone potrebbe aver testato le prestazioni delle armi che Pyongyang intende esportare
La Corea del Nord avrebbe lanciato giovedì mattina una serie di missili balistici a corto raggio verso il Mar del Giappone, a sostenerlo è la Corea del Sud specificando che potrebbe trattarsi di un test di armi destinate all’esportazione.
I missili sono stati lanciati nei pressi della città portuale di Wonsan, sulla costa orientale della Corea del Nord, tra le 8:10 e le 9:20 ora locale, secondo lo Stato Maggiore sudcoreano, che ha riferito che alcuni di essi hanno percorso fino a 800 chilometri.
Un portavoce dell’esercito di Seul ha ipotizzato che il test, avvenuto a due mesi di distanza dall’ultimo noto, possa essere legato alla volontà di Pyongyang di vendere armamenti all’estero.
Sebbene il portavoce non abbia indicato destinatari specifici, la Corea del Nord ha già fornito equipaggiamento militare e truppe alla Russia per supportare l’invasione su larga scala dell’Ucraina.
Secondo la stessa fonte, il test avrebbe coinvolto armi lanciate da veicoli, potenzialmente simili ai missili russi Iskander.
Seul ha definito l’azione “un chiaro atto di provocazione”, mentre il Giappone ha "protestato con fermezza e condannato con forza" la mossa di Pyongyang.
Il lancio è avvenuto il giorno dopo che il leader nordcoreano Kim Jong-un aveva esortato i lavoratori del settore bellico ad aumentare la produzione di proiettili d’artiglieria.
Dopo aver negato per mesi il coinvolgimento nella guerra tra Russia e Ucraina, lo scorso mese Pyongyang ha ammesso di aver inviato truppe nella regione russa di Kursk, alcune aree della quale erano state temporaneamente conquistate dalle forze ucraine in un’offensiva a sorpresa ad agosto.
Secondo recenti rapporti dell’intelligence sudcoreana, circa 15.000 soldati nordcoreani sarebbero stati inviati a supportare l’offensiva russa. Si stima che almeno 5.000 di loro siano stati feriti o uccisi nei combattimenti contro l’esercito ucraino.